PATERNÒ – Quattro imprenditori sono stati denunciati dai carabinieri durante controlli in due aziende che si lavorano della coltivazione, raccolta e vendita di prodotti agrumicoli di Paternò (Catania).
Le violazioni
Devono rispondere, a vario titolo, di violazioni connesse agli obblighi del datore di lavoro e del dirigente, alla formazione dei lavoratori, per aver impiegato lavoratori in nero e per sfruttamento del lavoro.
In una azienda i militari hanno accertato come due soci e un collaboratore di una società agricola, rispettivamente di 69, 39 e 43 anni, tutti parenti, stessero sfruttando il lavoro di uno straniero, per altro irregolare sul territorio italiano, sottopagandolo e facendolo lavorare giornate intere nei campi.
Due dei lavoratori presenti erano in nero e quelli regolarmente assunti non avevano ricevuto una adeguata formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e non erano stati nemmeno sottoposti alla sorveglianza sanitaria obbligatoria.
Le denunce
I tre uomini pertanto sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e per loro è scattata una maxi sanzione da più di 13.600 euro con il conseguente recupero di 1.000 euro di contributi Inps e Inail.
Nell’attività di un imprenditore agricolo di 47 anni i militari dell’Arma hanno accertato che i lavoratori non erano stati sottoposti alla prevista sorveglianza sanitaria e per questo motivo l’imprenditore è stato sia denunciato, sia multato per 1.450 euro.
I risultati
Solo nel 2024 la campagna di contrasto allo sfruttamento dei lavoratori e al fenomeno del caporalato, disposta dall’Arma di Catania – che continua sull’intera provincia etnea – ha già portato a importanti risultati operativi. Nelle oltre 30 aziende controllate sinora è stata infatti accertata la presenza di oltre 55 lavoratori irregolari e 45 in nero.
In aggiunta sono stati effettuati due arresti in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip e denunciano tre persone per caporalato e sei per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.