Cara di Mineo, il processo infinito: prescritta la turbativa d'asta - Live Sicilia

Cara di Mineo, il processo infinito: prescritta la turbativa d’asta

Quali accuse restano in piedi 13 anni dopo
TRIBUNALE DI CATANIA
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CATANIA – La Terza sezione penale dl Tribunale di Catania ha dichiarato prescritti i reati per turbativa d’asta nel processo nato dall’inchiesta sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, del Cara di Mineo. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.

Il processo infinito

Il Centro di accoglienza richiedenti asilo più grande d’Europa, aperto nel marzo del 2011, è stato chiuso nel luglio del 2019. Tra gli imputati per cui è scattata la prescrizione c’anche l’ex sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, in qualità di allora soggetto attuatore del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d’Europa, che nel 2017 aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, ma la cui posizione è stata poi riunita al fascicolo principale.

Il parlamentare di Azione resta nel processo per l’ipotesi di reato di corruzione finalizzata al reperimento di voti. Il capo d’imputazione – contestato anche ad Anna Aloisi e Paolo Ragusa, rispettivamente già sindaco di Mineo e presidente del consorzio Sol Calatino, si riferisce alle Politiche del 2013, alle Amministrative del giugno 2013 e alle Europee del 2014. La sentenza del Tribunale che dichiara il non doversi procedere per i reati estinti per prescrizione riguarda anche: Salvo Calì, Giovanni Ferrera, Aldo Buttini, Stefano Soncini, Fabrizio Rubino, Carmelo Limoli, Francesco Mandrà, Agrippina Gulizia e Rocco Ferraro.

Le accuse

Al centro dell’inchiesta della Procura distrettuale di Catania le gare d’appalto per quasi 100 milioni di euro complessivi per la gestione dei servizi del Cara fra il 2011 e il 2014, intervallata da sette proroghe avallate da un protocollo con la Prefettura di Catania. Secondo l’accusa, Castiglione, assieme a Odevaine e Ferrera, quest’ultimi due in qualità di presidente e componente la commissione aggiudicatrice, avrebbero “predisposto il bando di gara con la finalita’ di affidamento all’Ati appositamente costituita”. A Castiglione, Aloisi e Ragusa è contestata anche “la promessa di voti per loro e i gruppi politici nei quali gli stessi militavano” in cambio di “assunzioni al Cara”. Prossima udienza il 18 giugno.


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