Carcere minorile di Acireale, visita di Seus e Nessuno tocchi Caino - Live Sicilia

Carcere minorile di Acireale, la visita di Seus 118 e Nessuno tocchi Caino

L'iniziativa di sensibilizzazione nell'istituto penale

CATANIA – Carcere minorile di Acireale: il presidente della Seus 118 per la regione siciliana Riccardo Castro ha visitato l’istituto penale per minorenni di Acireale accompagnato da Sabrina Renna, componente dell’associazione Nessuno tocchi Caino.

I due sono stati ricevuti dal direttore della struttura Raffaele Cutrona, che ha guidato gli ospiti all’interno dell’istituto per un momento di confronto e di convivialità che è servito anche a illustrare le finalità della Seus 118 nell’isola e dell’associazione Nessuno tocchi Caino al servizio della collettività.

Castro, con la collaborazione di alcuni volontari del 118 presenti nella struttura, ha riassunto così la giornata a contatto con i giovani detenuti: “Continua il nostro viaggio per sensibilizzare il ruolo del 118 e siamo felici di avere visitato l’istituto penale per minori ad Acireale”.

“Grazie – ha continuato Castro – a chi ha voluto la nostra presenza e ci ha accolti con entusiasmo. Il colloquio con i ragazzi è stato toccante, grazie a chi si è speso per realizzare l’evento”.

La visita al carcere minorile di Acireale

Ha aggiunto Sabrina Renna: “Una bella circostanza per mettere al centro un impegno rivolto alle fasce deboli. Abbiamo bisogno di interlocuzioni qualificate nei settori che gravano nelle nostre realtà e che spesso restano purtroppo inascoltate”.

“Con Riccardo Castro – ha continuato Renna – partendo da una tombola di beneficenza, abbiamo in mente altre iniziative per coinvolgere soggetti che vivono ai margini della nostra società. Il messaggio di speranza deve essere portato avanti anche nei periodi dell’anno durante i quali non si celebrano ricorrenze come il Natale. L’impegno di tutti sarà costante”.

Il direttore del carcere acese Raffaele Cutrona ha detto: “Ringrazio i miei ospiti e gli operatori del 118 che sono intervenuti. I nostri ragazzi hanno bisogno di vivere momenti di confronto per supplire alla mancanza delle famiglie che grava su di loro. È stato un momento di spensieratezza per tutti quanti noi”.


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