Carini, imprenditore "legato ai mafiosi": "Lo dobbiamo sminchiare"

L’imprenditore “al servizio di Cosa Nostra”: “Lo dobbiamo sminchiare”

Così Giovanni Palazzolo voleva eliminare la concorrenza

PALERMO – Era pronto a usare le maniere forti per eliminare la concorrenza. Giovanni Palazzolo, fondatore della Gls, società di logistica con sede a Carini, è stato arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di essere organico alla famiglia mafiosa.

Palazzolo era infastidito da un “padroncino” che avrebbe preso in appalto le consegne di Amazon. Le intercettazioni hanno registrato i suoi propositi: “A questo dobbiamo fargli un po’ di danni, ha 13 furgoni ma sta squietando tutti gli altri, perché si appaltò il lavoro di Amazon e sta inquietannu agli altri, quindi questo dobbiamo fargli scomparire i furgoni di notte in notte…”.

E non doveva essere l’unico episodio: “Si fa una botta, si raffredda e gli si fa un’altra, poi si fa una botta, si raffredda e poi gli si fa un’altra, fino a quando non l’assicutanu, subito in fila, perché lo dobbiamo acchiappare… adopererò tutti i miei mezzi per distruggerlo, nel lavoro attenzione, per atterrarlo, sai che significa atterrarlo? Lo atterro. Se lui ha la testa dura ditegli di ammorbidirla, e i cristiani se li cerca da un’altra parte, a me non mi disturba… vediamo che fanno i cristiani con cui abbiamo parlato… Ma questo lo dobbiamo sminchiare…”.

Non se ne fece nulla perché Palazzolo riuscì a trovare altri autotrasportatori in sostituzione di quelli che avevano scelto la concorrenza. Le intercettazioni, secondo l’accusa, fanno però emergere che “Palazzolo non manifesta alcuna remora rispetto all’eventualità di ricorrere alla violenza e alla intimidazione”.


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