Lo scorso lunedì a Carini, poco prima di mezzogiorno, tre imponenti massi si sono staccati dalla parete rocciosa di monte Colubrino, cadendo rovinosamente su alcune villette di un residence di Parco degli Ulivi, causando importanti danni.
Ad arrestarne la corsa proprio i tetti delle abitazioni, squarciati dalla violenza delle rocce che rotolando hanno travolto anche alcuni pali della luce. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Un’intera famiglia è stata, però, costretta ad evacuare e abbandonare la propria dimora.
“Nonostante monte Colubrino si erga minaccioso alle spalle delle abitazioni, non riceviamo molto spesso questo genere di segnalazioni”, dichiara un agente in servizio della polizia municipale di Carini.
“Certi eventi, quando si verificano, si concentrano prevalentemente in determinati periodi dell’anno. Sopratutto, tra ottobre e novembre, quando arrivano le prime piogge forti”.
“Quella mattina – continua l’agente – non appena allertati, ci siamo subito attivati congiuntamente ai vigili del fuoco e alla protezione civile, per circoscrivere la zona colpita dai massi e dare immediatamente il nostro massimo supporto ai cittadini”.
L’ordinanza di sgombero parziale del sindaco Monteleone
Intanto è arrivata la relazione dei tecnici dei vigili del fuoco – che hanno sorvolato la zona coi droni e appurato che esiste ancora il pericolo che si distacchino altri massi – il sindaco di Carini, Giovi’ Monteleone, ha predisposto lo sgombero dei residenti. La popolazione è tuttavia ancora impaurita e non mancano ulteriori disagi causati dal maltempo. Per esempio in via Calipso, un traliccio della luce ha ceduto. I cavi elettrici sull’asfalto impediscono la circolazione. La zona è stata transennata e non viene consentito il passaggio. Non avendo note le tempistiche per la rimozione dei detriti e il ripristino totale della viabilità, alcune famiglie hanno scelto in via precauzionale di trasferirsi nel centro paese, nelle loro seconde case.
Parco degli Ulivi semi-deserto, le parole di una residente
Al netto delle molte auto e moto parcheggiate nei villini e per le viuzze del parco, si fatica ad incontrare gente.
“Ieri ho avuto tanta paura” racconta turbata una donna, l’unica in strada tra i residenti della zona. “Stavo per preparare il pranzo quando si è sentito un forte boato e poi un rumore come di mattoni e stoviglie infrante. Per fortuna che in quella casa non c’era nessuno, altrimenti sarebbe stata una tragedia. Spero non si verifichino più eventi del genere”.
Una speranza che non è detto che si realizzi. Purtroppo è nota la caparbietà dell’uomo di costruire – a volte non curante dei pericoli – anche in zone ad alto rischio di frane, alluvioni e altri cataclismi.