La macelleria della carne sudicia | Dal Capo alle nostre tavole - Live Sicilia

La macelleria della carne sudicia | Dal Capo alle nostre tavole

Carne in cattivo stato di conservazione ritrovata dall'Asp e dal Nas dei carabinieri in una macelleria del Capo a Palermo

Operazione dell'Asp e dei carabinieri del Nas. Denunciata la titolare: rubava pure la luce.

PALERMO-IL BLITZ
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2 min di lettura

PALERMO – La carne era pronta per essere venduta. Sessanta chili di sudiciume. Carne sporca, mal conservata e non tracciata che presto sarebbe finita sulla tavola di tanti palermitani.

La macelleria abusiva scoperta e sequestrata dagli uomini del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asp di Palermo e dai Carabinieri del Nas. si trova al civico 71 di via Porta Carini, nel cuore del frequentatissimo mercato del Capo. Saranno le analisi dell’Azienda sanitaria provinciale ad accertare se la carne sia anche avariata. Di certo era mal conservata non tracciata e non era stata macellata sul posto. L’esercizio commerciale, senza licenza e autorizzazione sanitaria e per questo sequestrato su disposizione del pubblico ministero Francesco Grassi, era il punto vendita al dettaglio. Da qualche altra parte, probabilmente in città, esiste un centro all’ingrosso di macellazione clandestina. La carne – ovina, bovina e suona – non era timbrata. L’obiettivo è individuare il punto di smistamento.

Nel frattempo veterinari e ispettori dell’Asp irrompono al Capo per togliere dal commercio la carne sudicia in una macelleria abusiva. La “proprietaria” è una donna, P. L. B., che è stata denunciata anche perché i carabinieri hanno scoperto che il locale era allacciato abusivamente alla rete elettrica. Insomma, rubava luce per illuminare il piccolo locale con un bancone per la vendita all’esterno. Saranno le successive analisi sui campioni di carne sequestrata ad accertare se oltre che sudicia la merce contenga pure dei batteri.

“La carne venduta in città è sicura grazie ai controlli che eseguiamo”, rassicura il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale Antonio Candela che coordina il lavoro del servizio veterinario guidato da Angelo Todaro. I numeri sono dalla loro parte visto che nel 2016 sono stati sequestrati 220 quintali di carne mal conservata e in parte non tracciata. Gli stessi numeri, però, descrivono un fenomeno diffuso in larga scala. Aggirare le regole sulla tracciabilità serve ai commercianti senza scrupoli per abbattere i costi, ma mette a rischio la salute pubblica.

 


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