Carta d'identità elettronica| A Palermo dal primo ottobre - Live Sicilia

Carta d’identità elettronica| A Palermo dal primo ottobre

Il sindaco Orlando: "Peccato per i costi alti"

PALERMO – La carta d’identità elettronica sbarca finalmente anche a Palermo, l’ultima tra le grandi città italiane a dotarsi del nuovo documento in formato “bancomat”: dal primo ottobre gli uffici del Comune rilasceranno la carta che costerà 22,2 euro. Un arrivo annunciato e rinviato più volte, soprattutto per la difficoltà di allineare i dati del capoluogo siciliano con quelli del ministero dell’Interno: a una prima analisi, infatti, si sono scoperte circa 5 mila discrepanze che andavano corrette, prima di poter far entrare in funzione il nuovo sistema.

Gli uffici dell’assessore Giuseppe Mattina hanno stilato un crono-programma inviato a Roma che prevede, da qui a settembre, la formazione del personale e alcuni test sulla nuova piattaforma, mentre dal primo ottobre si rilasceranno le prime carte d’identità in formato elettronico che manderanno in soffitto il cartaceo. “E’ stato sicuramente un percorso lungo e anche accidentato – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ma abbiamo preferito fare le cose per bene, con una piena integrazione con l’anagrafe nazionale che renderà la Cie non un gadget ma un vero e proprio strumento operativo per dialogare con la pubblica amministrazione e per accedere a tanti servizi digitali. Peccato per un costo di rilascio elevato, che è legato però ai costi dell’infrastruttura curata dal ministero dell’Interno”.

Già, perché la nuova carta costerà 22,2 euro, di cui quasi 17 vanno a Roma, mentre il doppione costerà 27,35 euro: un prezzo più elevato del cartaceo, anche se il formato elettronico sarà più resistente all’usura. Le postazioni abilitate saranno 32 e in questi mesi si correggeranno gli ultimi errori presenti in Anagrafe: 1.200 pratiche riguardano italiani, un centinaio gli stranieri, 200 quelle dell’Aire (italiani residenti all’estero), a cui si aggiungono 493 pratiche di convivenza e poi altri errori su comuni di matrimonio, registrazioni dell’atto di nascita, gradi di parentela.


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