Cascio: "Sono in campo, se Silvio chiedesse un passo indietro..."

Cascio: “Sono in campo, se Silvio chiedesse un passo indietro…”

Le manovre del centrodestra. Il nome di Lagalla. La determinazione del medico forzista. E i meloniani...
PALERMO 2022
di
3 min di lettura

“Io sono in campo, convinto di esserci, e sono già in campagna elettorale. Se Silvio Berlusconi mi chiedesse di fare un passo indietro? Ci rifletterei, ho sempre dimostrato spirito di lealtà con il mio partito. Ma non credo che sia uno scenario possibile. Spero che il centrodestra, nelle prossime ore, trovi l’unità completa sul mio nome e che si vada avanti insieme per vincere e per governare Palermo”. Parole del dottore Francesco Cascio, impegnato nella sua campagna ‘ventre a terra’, come ama dire lui, con tanto di manifesti in circolazione. Ma che cosa è successo? Perché il medico forzista, candidato in ticket con la Lega a sindaco di Palermo, a domanda, risponde così? Tutto parte da un tentativo a sorpresa, che parrebbe, secondo alcuni, già esaurito, di trovare la sintesi dell’intera coalizione sul nome di Roberto Lagalla.

Una mossa, non si capisce bene da chi originata, in vista dell’annunciato vertice nazionale, ma concreta, per compattare tutti sull’ex rettore, che piace a Fratelli d’Italia. Una strategia per ritrovare l’unità su Palermo, ‘forzando’ i meloniani su un accordo che avrebbe dei reflussi sulla vicenda delle elezioni regionali e della ricandidatura di Nello Musumeci che sta a cuore a FdI. Ragionamento sottinteso: se stiamo insieme sul nome di Lagalla, a loro graditissimo, come farebbe Giorgia Meloni a spaccare il fronte compatto, prendendosi la responsabilità della rottura?

Uno scenario verosimile? Altre voci del centrodestra spiegano: “L’idea è nata e si è dissolta in dodici ore. Non è all’ordine del giorno”. Ma l’ipotesi deve essere circolata davvero e con perentorietà, se, ieri sera, secondo una nota: ‘Il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, nel corso di una telefonata con Silvio Berlusconi, ha espresso l’intenzione del partito di lavorare all’unità della coalizione di centrodestra, ribadendo, però, di non accettare alcun veto sulla candidatura di Cascio, ritenuto anche dal vicepresidente di NcI, Saverio Romano, il miglior candidato a sindaco di Palermo’. Perché Lupi avrebbe dovuto specificare una cosa del genere? Significa, appunto, che quella proposta è stata avanzata. Tuttavia, la determinazione del protagonista e competitor di FI cristallizza gli sviluppi in un senso che non lascia intendere clamorosi ribaltoni.

Sullo sfondo c’è, appunto, il famoso vertice del centrodestra convocato da Berlusconi, per discutere. Si terrà, non si terrà? Sarà sabato a Milano? Le versioni sono diverse. Oggi, non sono esclusi colpi a sorpresa. Lo ha spiegato anche Ignazio La Russa, tra le righe: “Fratelli d’Italia ha informato che da venerdì a domenica terrà a Milano una impegnativa Assemblea Nazionale programmatica e che la nostra realtà territoriale siciliana insiste per una immediata decisione non più procrastinabile dopo gli annunci a Messina e Palermo degli altri partiti di centrodestra. Abbiamo fatto presente questa inderogabile esigenza politico-logistica agli alleati perché risulti chiara la nostra volontà di tenere unito il centrodestra. Ci aspettiamo eguale volontà da parte dei nostri alleati”. Il tempo stringe e i meloniani potrebbero rompere gli indugi. Il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, intanto, fa quello che ha fatto dall’inizio, cercando di ricucire gli strappi: “La cosa essenziale è l’unità del centrodestra, lo dico fin dal primo giorno, tutti i candidati sono personalità importanti. E’ ovvio che Francesco Cascio, per noi, resta il migliore nome possibile”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI