Stentano a decollare le trattative auspicate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha conferito nella giornata di ieri un mandato esplorativo al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Un momento storico per il nostro paese, considerando che la Casellati è la prima donna a guidare Palazzo Madama e la seconda a ricevere un mandato esplorativo di governo. Prima di lei toccò alla comunista Nilde Iotti, nel 1987. Il tentativo fallì proprio come – salvo sorprese – sembrerebbe essere destinato a tramontare quello dell’avvocato di Forza Italia, scelta da Mattarella per trovare una maggioranza parlamentare su cui porre le basi di un nuovo governo.
Il presidente Casellati, infatti, ha iniziato e concluso ieri un primo giro di consultazioni con le forze politiche, senza smuovere particolarmente lo stallo: da un lato resta il centrodestra, aperto ad una soluzione che coinvolga il Movimento 5 stelle, dall’altro i pentastellati che non vogliono sentir parlare di accordi con Berlusconi e Meloni, preferendo come alleata la sola Lega di Matteo Salvini. Se la mega coalizione centrodestra-5 stelle (che avrebbe numeri schiaccianti in entrambi i rami del Parlamento) sembra destinata a restare un’ipotesi, dall’altro lato, il Partito Democratico appare meno “congelato” rispetto a qualche giorno fa e apre al dialogo con Luigi Di Maio.
L’altro “forno” – i democratici – verso cui i grillini si rivolgeranno, se dovesse fallire la strategia della Casellati, ha addirittura proposto dei punti programmatici su cui far convergere il partito del presidente Gentiloni e il Movimento fondato da Beppe Grillo. In un post su Fb, il reggente democratico Maurizio Martina ha proposto di allargare il bacino d’utenza del reddito di inclusione e nuove misure a sostegno della famiglia e dell’occupazione femminile. A far convergere Pd e M5s potrebbe essere, secondo indiscrezioni, il Presidente della Camera Roberto Fico, da sempre espressione di quell’ala sinistra del Movimento. A lui il Presidente della Repubblica potrebbe affidare un secondo mandato esplorativo, se non dovesse andare in porto nemmeno il secondo giro di consultazioni della Casellati, in atto in queste ore. Domani, il Presidente del Senato sarà chiamato a riferire al Quirinale, prima che il Capo di Stato possa eventualmente aprire una nuova fase per la prossima settimana.