“Se Lombardo intende riproporre l’attuale coalizione di governo alle prossime Regionali, l’Udc non ne farà parte”. Pierferdinando Casini non usa giri di parole. E in una conferenza stampa nella quale ha espresso la fiducia per il candidato sindaco Massimo Costa, ha anche fissato i paletti del rapporto col Pdl: “Questa è un’alleanza anomala”. Alleanza anomala. Che fa il paio con “patto civico” formula usata domenica scorsa dal coordinatore siciliano dei centristi Gianpiero D’Alia, alla convention del Politeama, disertata dallo stesso Casini.
Insomma, né con Lombardo né con Alfano, nonostante “la stima personale” nei confronti del segretario del Pdl, e nonostante le alleanze dell’Udc con Mpa e Pd in altre realtà locali. “Ma le amministrative, appunto – precisa Casini – hanno un orizzonte locale, ristretto. Non sono dei laboratori politici”. Nessun laboratorio, quindi. Anche perché, puntualizza Casini, “La scelta di Massimo Costa fu presa dal Terzo polo, inizialmente. Oggi credo che la sua candidatura si avvicini molto al modello-Monti più che a un tentativo di ricostituire vecchie formule politiche. Anzi – aggiunge il leader Udc – credo che Massimo possa portare avanti quella operazione di svecchiamento della classe dirigente che tanto serve a questo Paese”.
Così, più che alla possibilità di ricostruire sul giovane candidato il vecchio centrodestra, Casini si attende “che Costa segni la discontinuità col passato. Non credo infatti – aggiunge – che il Pdl punti alla continuità. Il fallimento della passata amministrazione è sotto gli occhi di tutti”.
E se il Pdl ha fallito al Comune, secondo Casini, l’Mpa ha fallito alla Regione. “Le scelte in Sicilia, – ha detto Casini – saranno prese dal coordinatore D’Alia e dai dirigenti regionali. Io non interferirò. Ma una cosa la posso dire certamente: il nostro giudizio sulla giunta Lombardo è fortemente negativo. Per questo abbiamo deciso di distaccarci”. Eppure, proprio in questi giorni si rincorrono le voci di nuovi corteggiamenti provenienti sia dal partito del governatore che dal Pd (voci confermate anche dalle recenti dichiarazioni del segretario democratico Bersani). Ma anche su questo punto, Casini è netto: “Lo dico sia all’Mpa e che al Pd: se si pensa – ha detto il leader centrista – di riproporre un’alleanza che ricalchi quella attualmente al governo della Regione, l’Udc non ci sarà. Crediamo che la giunta non abbia operato bene, e se ci viene chiesto un restyling di quell’esecutivo, noi non ci saremo”.
Ma una cosa per volta. Intanto, è il momento di pensare alle amministrative. Ormai a un passo. E Casini ha mostrato ottimismo per una candidato “che sta svolgendo una bella campagna elettorale. E credo che i risultati gli daranno ragione. Costa è una forza nuova, fresca, spendibile. Noi ci crediamo”. E Massimo Costa, dal canto suo, ha ricambiato dicendosi “felice della presenza oggi di Casini. Io – racconta – ho dato il mio ok alla candidatura mettendo come condizione la presenza dell’Udc nella coalizione”. E con questa frase, Costa ha anche strappato una battuta a Casini: “Devi dire la verità: – ha detto l’ex presidente della Camera – in realtà avevi paura di restare da solo con Briguglio”. “Noi – ha rilanciato Costa – siamo la vera novità di questa campagna elettorale. E vogliamo dare ai cittadini la possibilità di riscoprire la politica vera, quella che si basa sui valori cristiani e non attraverso le logiche di spartizione proprie di un vecchio modo di fare politica”.