Il deputato siciliano appena uscito dall’Udc Saverio Romano afferma, nell’Aula di Montecitorio, che quello avvenuto ora in Sicilia è stato “il più grande ribaltone di tutti i tempi”. Dalla maggioranza arrivano numerosi applausi, ma il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, salta su e rivolgendosi al ministro della Giustizia Alfano, che è seduto ai banchi del governo, gli grida: “bene, questa è l’operazione che hai fatto tu! Sarebbe meglio che tornassi ad occuparti di giustizia”.
Il Guardasigilli, infatti, è considerato dai centristi “il vero regista dell’operazione che ha portato i quattro deputati siciliani: Calogero Mannino, Saverio Romano, Giuseppe Gravo, Giuseppe Ruvolo a lasciare il partito per costituire la nuova componente “Popolari per l’Italia di domani”. “Queste cose – ha aggiunto Casini agitando il dito verso Alfano – vanno dette!”. Il ministro chiamato in causa, non ha risposto ed è rimasto serio e un po’ turbato ai banchi del governo. Solo il parlamentare Amedeo Laboccetta ha gridato al segretario Udc: “abbassa quel dito!”. Mentre i parlamentari stanno esprimendo il proprio voto passando davanti al banco della presidenza, Casini si è intrattenuto a breve colloquio con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che per tutta la giornata ha preferito sedersi nei banchi del Carroccio, anziché in quelli dell’esecutivo.