Nicole, manager, Humanitas e 118 | Ecco la mozione anti-Borsellino - Live Sicilia

Nicole, manager, Humanitas e 118 | Ecco la mozione anti-Borsellino

Il gruppo di Forza Italia deposita il durissimo atto d'accusa nei confronti dell'assessore: "Dal 2008 è a vario titolo ai vertici della Sanità siciliana. E il disastro è sotto gli occhi di tutti. Passi dalle parole ai fatti e si dimetta". (Nella foto i deputati di Forza Italia Falcone, Figuccia e Savona)

Sanità nel caos
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PALERMO – Dalla gestione del 118 alla nomina dei manager della Sanità, dal “caso Humanitas” a quello, ovviamente, della piccola Nicole. È un elenco di fallimenti e contraddizioni quello che puntella la mozione di censura contro Lucia Borsellino depositata oggi all’Ars dal gruppo parlamentare di Forza Italia. Un documento duro, col quale i parlamentari di centrodestra chiedono all’assessore di dimettersi.

“Ultimamente – inizia l’atto d’accusa – la sanità siciliana è saltata agli onori della cronaca non certamente per i suoi meriti o i risultati raggiunti, ma per tutta una serie di sprechi e disfunzioni ad iniziare dal servizio di emergenza–urgenza del 118 che, nonostante costasse ben 140 milioni di euro annui si è contraddistinto per la sua disorganizzazione e i contrasti interni”. Contrasti che hanno portato alle dimissioni dal comitato di sorveglianza dell’attuale capo di gabinetto di Crocetta, Giulio Guagliano, che “metteva in discussione – si legge nella mozione – la nomina a direttore generale dell’architetto Angelo Aliquò che, risultato inidoneo nelle prove a direttore generale nelle aziende ospedaliere, veniva, invece, collocato alla direzione generale della Seus. A distanza di un anno circa, per contrasti, prima latenti, poi sempre più evidenti, anche Aliquò decideva di lasciare l’incarico”.

E insieme alla Seus, ecco i recenti casi riguardanti l’uso “disinvolto” degli elisoccorso: “Negati a pazienti gravi,- scrivono – e autorizzati, all’opposto, ad altri, anche per patologie non appropriate. In alcuni casi, addirittura, sono stati effettuati trasporti persino in ambito extraterritoriale, uno per tutti quello a favore del dottor Marchese, direttore della Seus, salvo poi a scoprire la mancanza di autorizzazione per il detto intervento”.

Non poteva mancare, ovviamente, un riferimento alla complessa procedura per la scelta dei manager delle aziende sanitarie e ospedaliere siciliane: “Prima – si legge nella mozione – una farraginosa procedura selettiva per l’individuazione dei nuovi manager, durata circa due anni, dopo la nomina delle stesse figure apicali, poi la revoca di alcuni di loro, infine gli scontri all’interno della maggioranza, con il finale di mandare tutto in Procura della Repubblica di Catania, dove è stato aperto, persino, un fascicolo. Ad oggi, dopo tutto questo bailamme, vi sono due importantissime strutture di eccellenza quale il Policlinico Universitario di Catania e l’azienda Cannizzaro della stessa città che rimangono prive delle figure apicali, lasciandole in una condizione di abbandono e trascuratezza”.

E ancora, i deputati di Forza Italia ricordano il caso Humanitas, con il via libera dato dal governo all’investimento della clinica privata, in occasione del quale “Lucia Borsellino che aveva sempre negato di esserne a conoscenza è stata clamorosamente smentita o, forse, sbugiardata dal Tribunale Amministrativo”, le difficoltà per la predisposizione del Piano per la rete ospedaliera, il “depauperamento degli ospedali di periferia”, e lo stato in cui versano i Pronto soccorso siciliani “ridotti a poco più di lazzaretti”.

Le accuse all’assessore hanno poi anche un aspetto puramente politico. Lucia Borsellino non avrebbe, secondo Forza Italia, nemmeno “dimostrato particolare rispetto” nei confronti dell’Ars. “Nello scorso luglio, ad esempio, – scrivono – in occasione dell’approvazione della mozione sul riordino e razionalizzazione della rete dei laboratori d’analisi venivano date delle linee guida molto precise. Malgrado il voto unanime, l’Assessore alla Salute decideva in difformità e in assoluto dispregio rispetto a quanto stabilito in Assemblea”.

E infine il “tema dei temi”. Quello che ha spinto la stessa Lucia Borsellino ad annunciare quel passo che adesso Forza Italia chiede all’assessore di compiere: le dimissioni. “Pur volendo soprassedere sulla tragica vicenda della piccola Nicole, va evidenziata la fragilità o, meglio ancora, la fallimentare realizzazione della rete materno-infantile. Invero, malgrado le previsioni, anche finanziarie, di ben 5 milioni di euro, non sono stati attuati né i servizi di trasporto di emergenza neonatale (Sten), né quelli materno-infantile (Stam). E’ stata verificata – aggiungono i parlamentari – una inammissibile inappropriatezza dei posti nelle unità di terapia intensiva neonatale, ecco perché, malgrado i posti culla a Catania fossero superiori alla media nazionale, gli stessi erano in parte impropriamente occupati, mentre altri inutilizzabili, perché danneggiati”.

“Da qui – ecco un altro passaggio nel quale viene sottolineato il problema ‘politico’ legato alla permanenza in giunta di Lucia Borsellino – la presa di posizione vibrata del Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin che ha condannato duramente le politiche sanitarie siciliane. Il duro attacco del Ministro non si è fermato al momento della tragica circostanza, ma, dopo alcuni giorni, è stato ripreso durante lo svolgimento del question time in Parlamento. Successivamente, lo stesso titolare del Dicastero alla Salute ha confermato il suo giudizio di censura sul sistema sanitario siciliano, rincarando, persino, le accuse e paventando anche il commissariamento del settore. Non solo. In maniera unanime – prosegue la mozione – i nove consigli degli ordini dei medici siciliani, riuniti a Enna lo scorso 21 febbraio, hanno diramato una durissima nota, facendo riferimento a “tagli lineari e senza razionalità in campo sanitario”, “mancanza di coinvolgimento dei medici nei processi decisionali”, nonché “eccessiva burocrazia e carenze strutturali”. La nota chiudeva con un rassegnato pessimismo “ il risultato è che, spenti i riflettori, tutto rimane come prima senza intervenire nei difetti all’origine dei fatti”.

Infine i depuati ricordano come Lucia Borsellino sia dal 2008 ininterrottamente “a vario titolo, all’apice della struttura amministrativa sanitaria, prima come capo della segreteria tecnica, poi, per tre anni, direttore generale del Dipartimento di pianificazione sanitaria e, ora, da circa due anni e mezzo quale Assessore regionale alla Salute”. Quanto basta per attribuirle buona parte delle responsabilità dello stato in cui versa la Sanità siciliana, tratteggiato a tinte fosche nella mozione di censura all’assessore che ha annunciato le dimissioni e alla quale il centrodestra chiede di passare dalle parole ai fatti.


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