Castelvetrano, incontri in bagno e pizzini: Messina Denaro, i segreti

Incontri in bagno e pizzini: i segreti di casa Messina Denaro

I carabinieri del Ros cercano altri documenti del latitante

PALERMO – L’obiettivo era piazzare una microspia in bagno, ma il tesoro investigativo è stato trovato nella gamba di una sedia. I carabinieri del Ros ieri sono tornati nella casa di via Mario Alberto, a Castelvetrano. Le sorprese potrebbero non essere finite.

Lo scorso 6 dicembre gli investigatori sono entrati nell’abitazione dove viveva Rosalia Messina Denaro. La sorella del latitante, anche lei è finita in carcere, per lo più vi andava a dormire di notte.

L’immobile era già monitorato, ma l’interesse investigativo si è concentrato nel bagno. I militari sono riusciti ad entrare di pomeriggio, quando non era ancora buio. Un’ora e mezzo dopo avevano acquisito la foto di qualcosa di inatteso.

Prima di andare via, infatti, sono saliti in camera da letto, al primo piano. Alla stanza si accede da una scala esterna. Anche qui volevano piazzare una cimice. Hanno messo gli occhi su una sedia in alluminio di colore verde. Tolto il tappo della gamba posteriore destra si sono accorti che c’era un foglietto di carta arrotolato e avvolto nella pellicola trasparente. L’hanno fotografato e rimesso a posto per non svelare il loro passaggio.

La banca dati e le schede dei malati

Era il diario clinico di Matteo Messina Denaro. Patologia, interventi, esami eseguiti: la sorella aveva appuntato ogni cosa. Decisiva è stata la collaborazione con il ministero della Salute, a cui i carabinieri si sono rivolti senza mai rivelare cosa stessero cercando. L’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo è stata sempre tenuta riservata.

Dalla analisi delle banche dati degli italiani affetti da tumore, che sono purtroppo migliaia, sono emersi 89 profili di interesse.

Poi grazie alle Sdo, le schede di dimissioni ospedaliere un cui viene tracciato il percorso sanitario, la ricerca si è ristretta a 22 pazienti. Infine si è arrivati ad Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l’identità al latitante. È il nipote incensurato del boss Leonardo Bonafede, storicamente legato ai Messina Denaro.

Soltanto il suo profilo incrociava alla perfezione i dati del pizzino trovata nella casa di famiglia dei Messina Denaro ormai usata soltanto dalla sorella dell’ex latitante, Rosetta. Per ragioni di privacy nelle banche dati ogni paziente viene identificato con un lungo codice numerico. Niente nome e cognome.

Ricoverato e in giro in auto

Nei giorni in cui risultava in ospedale a Mazara del Vallo o a Palermo in realtà il codice Bonafede alias Messina Denaro usava il cellulare agganciando le celle telefoniche a Campobello di Mazara. Il 4 maggio 2021 mentre veniva operato alla clinica La Maddalena è stato fotografato al volante di una Wolkswagen Polo.

I carabinieri ieri sono tornati nella casa di famiglia dei Messina Denaro, sigillata dal giorno dell’arresto di Rosalia, alter ego del fratello. Cercano altre tracce del latitante e pizzini. Nuovi pizzini, oltre ai mille già sequestrati compresi quelli trovati nella gamba della sedia e nell’asse da stiro. La donna si chiudeva spesso in bagno. A volte non era da sola.


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