CATANIA – Goliarda Sapienza viene rievocata da Donatella Finocchiaro, anche lei catanese, attraverso le pagine dI Il filo di mezzogiorno’, in scena fino al 5 giugno al teatro Argentina di Roma, affiancata da Roberto De Francesco nei panni dello psicanalista e diretta dal regista Mario Martone, per una coproduzione degli stabili di Roma, Torino, Napoli e Catania.
Una donna a tutto tondo
Scrittrice, poetessa, attrice, femminista: ecco chi era Goliarda Sapienza. Al centro della vicenda – spiega Enzo Bonaiuto dell’AdnKronos – è l’esperienza psicoanalitica vissuta e poi raccontata da lei stessa fra la depressione, un tentativo di suicidio, il ricovero in manicomio, la terapia dell’elettroshock, il percorso per la ricostruzione della memoria e in definitiva della sua identità: una artista e intellettuale, prima attrice e poi scrittrice, mai assurta in vita a grande fama, la cui opera maggiore, ‘L’arte della gioia’, fu pubblicata soltanto dopo la sua morte dai tipo di Stampa Alternativa, mentre oggi è nel catalogo Einaudi.
Una catanese controcorrente
“L’esperienza psicoanalitica vissuta da Goliarda Sapienza dopo il periodo di depressione, passa dalla pagina scritta alla scena – sottolinea Mario Martone nelle note di regia, in cui dedica questo spettacolo al suo analista, scomparso – con tutto il carico di acuta e profonda consapevolezza, al tempo stesso personale e universale, sulla condizione femminile, priva di ogni pregiudizio morale: la scoperta delle fragilità e delle paure, dell’amore e della vita”.