Catania, 16enne denuncia l’estortore: perchè "non succeda ad altri”

Catania, 16enne denuncia l’estortore: perchè “non succeda ad altri”

Ha chiesto il permesso ai genitori, poi si è presentato in caserma
LA STORIA
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CATANIA – Ha chiesto il permesso ai suoi genitori. Si è fatto autorizzare a compiere il proprio dovere civico. Una richiesta a cui i suoi genitori, ovviamente, non hanno opposto alcun diniego. Così si è presentato di fronte ai carabinieri di piazza Dante e ha sporto denuncia, perché a nessuno capitasse ciò che era successo a lui.

Lo ha fatto nonostante la scarsa entità del danno subito, sul piano economico, all’incirca 100 euro. Ma proprio per una questione di principio e di giustizia sostanziale. Il protagonista di questa stori è un ragazzino di soli 16 anni assistito, da persone offesa, dall’avvocato Margherita Ferraro. Il ragazzo ha fatto arrestare ai carabinieri, con le sue dichiarazioni, per estorsione aggravata un 24enne catanese, Mario Aurora.

Quest’ultimo, alto uno e novanta, corporatura robusta, si è avvicinato a lui minaccioso, al distributore di carburante, di sera, all’angolo tra viale Della Libertà e via Pietro Mascagni. Con l’aria da gradasso, gli ha chiesto di dargli dei soldi. Il ragazzino ha tirato fuori dal portafogli cinque euro per convincerlo ad andarsene, ma lui avrebbe continuato a minacciarlo. Avrebbe risposto, in dialetto: “E che ci faccio io con 5 euro?”.

Le minacce ricevute

Gli avrebbe chiesto chi sono i suoi genitori, chi era suo papà. E gli avrebbe chiesto dove abitava. Richieste, evidentemente, tese a intimidirlo maggiormente, che alludevano a possibili ritorsioni contro la sua famiglia, se non avesse pagato. Il 24enne, infatti, aveva preso di mira la carta ricaricabile che aveva visto nel portafogli del ragazzo. E insisteva. Poteva finire molto male. “A fari vuci ci sto un attimo, qua non c’è nessuno”, avrebbe incalzato l’estorsore.

A quel punto il ragazzo ha fatto finta di abbassare la testa, capendo che rischiava di essere aggredito. Lì per lì ha ceduto alla violenza e ha effettivamente fatto il pieno alla macchina di Aurora, un mezzo che era stato preso a noleggio dalla madre dell’arrestato. Ma non doveva certo finire così. Il ragazzo infatti ha reagito come un adulto e ha dato una lezione di senso civico che di certo, l’arrestato, non dimenticherà facilmente.

Il legale: “Senso civico e spinta morale”

A quel punto, come detto, ha deciso di non voltarsi dall’altra parte. Ha deciso di non scrollare le spalle e di non fare finta di niente. Ha vinto la sua sete di giustizia. Si è presentato in caserma, dopo aver parlato con i genitori, e ha sporto denuncia. Spiega l’avvocato Ferraro: “Ha chiesto ai genitori che gli fosse consentito di fare il suo dovere, per evitare che altri incorressero nello stesso fatto. Credo che debba valorizzarsi il senso di responsabilità e giustizia di questo minore”.

Non ha presentato la denuncia spinto da una voglia di vendetta, ma solo da un forte anelito di giustizia. Un esempio da ammirare. “Mi piacerebbe che si evidenziasse il senso civico e la spinta morale di questo ragazzo e di molti suoi coetanei – conclude l’avvocato Ferraro – perché mi piacerebbe che tutti noi ci interrogassimo su cosa pensano questi ragazzi quando poi partecipano alle manifestazioni e magari finisce pure che prendono le manganellate”.


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