CATANIA – La strada che porta al Porto Rossi preclusa ai pedoni. Il caso non è stato ancora risolto, nonostante gli appelli sollevati dagli esponenti di Palazzo degli elefanti. Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Giuseppe Griuffrida, presidente del movimento civico Catania Risorge.
La nota
L’ordinanza n. 5 del 10.4.2024, emessa dalla Struttura Territoriale dell’Ambiente di Catania, è di inequivocabile chiarezza nel disporre, tra l’altro, all’art. 4, l’obbligo, a carico della ditta M.E.C. Auto di Rossi Pietro & C. s.n.c. “Porto Rossi”, “…di lasciare aperto il cancello istallato all’inizio dell’area demaniale per la libera fruizione a piedi“.
E all’art. 6 “i contravventori alla presente disposizione saranno puniti ai sensi di legge nonché ai sensi dell’art. 1164 C.N.”.
Altrettanto chiara è l’ultima disposizione che prevede “è fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare la presente disposizione…”.
Accade però che la ditta M.E.C. Auto di Rossi Pietro & C. s.n.c. “Porto Rossi” attua l’obbligo che le fa carico in maniera del tutto arbitraria e illegittima poiché nelle ore serali e notturne mantiene costantemente chiuso il cancello pedonale.
Ho contestato la violazione dell’ordinanza al signor Pietro Rossi senza effettivo riscontro.
La sera dello scorso 10 maggio ho chiesto l’intervento della Polizia Municipale affinché, quantomeno, constatasse la chiusura del cancello pedonale, ma la centrale operativa ha comunicato l’impossibilità di poter far intervenire una pattuglia non essendovene alcuna libera in quel momento.
Ho, poi, segnalato siffatta violazione dell’ordinanza alla Struttura Territoriale dell’Ambiente, alla Polizia Locale di Catania ed al Sindaco di Catania con pec dell’11.5.2024 e, stante il perdurare della su citata violazione, con altra pec del 20.5.2024.
Il 23 maggio, mi sono recato al Comando della Polizia Locale di Catania per comprendere il motivo che induce a non attuare alcun intervento per il rispetto dell’ordinanza sopra indicata.
Il Comandante della Polizia Locale, tramite un suo delegato, mi ha comunicato che della questione se ne stava occupando la Giunta Municipale di Catania, invitandomi, quindi, a contattare segnatamente il vice sindaco.
Ho opposto che la Giunta Comunale non ha competenza per il merito della questione in esame, essendo, invece, esclusiva di altri organi della P.A. e, soprattutto, che ciò che richiedo è semplicemente l’osservanza dell’ordinanza e la cessazione della violazione dell’ordinanza medesima da parte della M.E.C. Auto di Rossi Pietro & C. s.n.c. “Porto Rossi”.
La cui attuazione è demandata, in via esclusiva, agli organi di polizia, tra essi, in primis, la Polizia Locale, stante che il cancello pedonale è ubicato su strada di proprietà del Comune di Catania.
Il 25 maggio ho inviato altra comunicazione pec alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Catania, alla Struttura Territoriale dell’Ambiente, alla Polizia Locale di Catania e al Sindaco di Catania con la quale, richiamando le precedenti comunicazioni e l’obbligo di intervento repressivo che incombe agli organi di polizia per la costante violazione dell’ordinanza.
Ho diffidato i destinatari a provvedere con immediatezza a siffatta repressione evidenziando che, in difetto, rimetterò gli atti alla Procura della Repubblica.
Credo che la vicenda sopra descritta, nella consapevolezza che non rientri tra le maggiori priorità nell’ambito dei problemi della nostra città, assume comunque rilievo in quanto costituisce, purtroppo, un ulteriore conferma dell’illegalità che pervade la città, nella quale è consentito impunemente la violazione di un provvedimento della P.A. che garantisce un diritto della collettività, e della circostanza che gli organi di polizia restino del tutto indifferenti a ciò, nonostante le pressanti e costanti segnalazioni della cittadinanza, facendo sorgere il legittimo dubbio che tutto ciò non sia soltanto ignavia…
Chiedo, pertanto, agli organi di polizia di reprimere con immediatezza la su citata violazione dell’ordinanza n. 5/2024. Chiedo al Sindaco che la sua tanto declamata lotta all’illegalità e vicinanza alla cittadinanza non restino pure e demagogiche enunciazioni, ma concrete azioni di contrasto a qualsivoglia violazione di legge.