CATANIA – Il Rendiconto finanziario, la delibera di Tesoreria, il regolamento sui rifiuti, quelli relativi alla movida e ai dehors e molto altro. È tanta la carne al fuoco per il Consiglio comunale di Catania, in piena attività nonostante la stagione estiva: numerose le urgenze, i documenti da approvare e le questioni da discutere che quasi i consiglieri non andranno in ferie.
“Dubito che noi andremo in vacanza, ci fermeremo solo la settimana di Ferragosto”, ammette Sebastiano Anastasi, presidente del civico consesso. “Sono tante le delibere che vanno trattate”.
Una serie di impegni che si sommano a quelli ordinari che porteranno il senato cittadino a riunirsi spesso. Una novità per un Paese che, in estate, rallenta. “In effetti, non ho memoria che si sia mai proceduto con questo ritmo”, continua Anastasi, esponente autonomista non certo un novellino, alla terza consiliatura dopo l’esordio da presidente di Municipalità.
“Sono ormai mesi, per non dire un anno, che procediamo a ritmi molto serrati. Da un lato, va dato atto all’amministrazione che sta cercando di mettere mano anche ad alcune delibere ordinarie e ad aggiornamenti che non venivano fatti da anni. Dall’altro, va riconosciuto che tante volte ci troviamo con iniziative consiliari, ad esempio quella sul Decentramento, proposta dal capogruppo di Grande Catania, Orazio Grasso, o quella sempre portata avanti dalla IV commissione, e altre che stanno vedendo la luce proprio su proposta dei consiglieri.
“A tamburo battente”
Nell’ultimo anno si va avanti a tamburo battente – aggiunge – ma negli ultimi mesi è evidente che abbiamo tutti impresso un’accelerazione, grazie alla sinergia di tutti i capigruppo. Sono tantissime le mozioni portate avanti dai consiglieri che diventano proposte di deliberazione. Non sfugge a nessuno l’attività compulsiva che fa il Consiglio nelle commissioni di merito”.
Attività che si è espressa molte volte anche con le sedute straordinarie, convocate di mattina per la più ampia partecipazione, e incentrate su temi di ampio respiro, come il Piano regolatore del Porto o la questione decennale degli Orti di Cibali.
Ad aver dato maggiore incisività all’azione consiliare è senza dubbio l’inserimento del question time, una pratica recente che permette ai rappresentanti dei cittadini di avanzare interrogazioni e ottenere risposte, celeri e puntuali.
“La qualità delle interrogazioni che sto vedendo in questa consiliatura è alta”, afferma ancora il presidente Anastasi parlando dell’attività dei colleghi e sottolineando la novità del question time che ha movimentato il dialogo tra aula e amministrazione.
“Question time”
“Prima le interrogazioni venivano raccolte per essere trattate – spieg -a: adesso, con il nuovo regolamento adottato dal precedente consiglio comunale, la risposta deve arrivare in 15 giorni e, anche se c’è un rapporto epistolare cartaceo tra il consigliere e le direzioni che rispondono, deve avvenire in aula. Questo è il senso del question time: che la cittadinanza venga a conoscenza di ciò che accade”.
Ci sono però alcune questioni che restano bloccate, come i regolamenti commerciali sui quali si stanno scontrando l’attuale assessore alle Attività produttive Giuseppe Musumeci e l’ex componente della Giunta, oggi solo consigliere, Giuseppe Gelsomino. Intoppi che non dovrebbero esserci dati i numeri della maggioranza – bulgari – e che potrebbero nascondere tensioni politiche che certo non giovano all’azione amministrativa.
La “questione commercio”
“Fare il presidente del Consiglio comunale è certamente più semplice che avere un ruolo amministrativo in Giunta – la prende larga Anastasi -. Io ritengo che quando il Consiglio comunale parla è sempre nell’interesse della città e che, dopo la richiesta di migliorare i rapporti tra aula e amministrazione, si lavora affinché il dialogo migliori sempre di più.
Venendo alla questione commercio, posso dire che mi fido ciecamente di quello che dice il sindaco che ha detto che i regolamenti malamovida e dehors sono in dirittura d’arrivo. Erano arrivati in aula, il direttore prima di andare in pensione li ha portati. Sono stati ritirati dall’assessore che poi è cambiato quindi il rallentamento è fisiologico. Pur nelle divergenze di opinione e di vedute, si va avanti”.
Nuove costruzioni
Non solo commercio: mentre la città attende da decenni anche un Piano regolatore, il suo volto cambia. “Da quando ero capogruppo di Grande Catania e anche quando ero all’opposizione del sindaco Bianco, ho chiesto che venisse messa mano allo strumento urbanistico proprio per evitare che non resti più nulla da regolamentare – evidenzia Anastasi -. Nell’attesa, purtroppo, non possiamo fare altro che agire secondo ciò che prevede la legge. Posso assicurare che, ogni volta che spunta una nuova costruzione, un nuovo palazzo, fioccano le interrogazioni, ma sistematicamente arrivano risposte che citano delle leggi”.
Cibali ed ex Centro direzionale
Ma bisogna fare in fretta: la questione di Cibali, dell’ex Centro direzionale o delle aree che saranno dismesse con l’interramento della ferrovia e che lasceranno appetibili vuoti fronte mare, sono solo alcune delle tante che potrebbero sconvolgere ulteriormente la città, riducendone gli spazi.
“Non c’è dubbio che dobbiamo correre – ammette il presidente – perché se no, da regolamentare a livello urbanistico resta poco. Ma da questo punto di vista, rispetto al passato, ho visto un maggiore confronto con l’amministrazione e, nello specifico, con l’assessore all’Urbanistica La Greca.
Ricordo che, sotto l’amministrazione Pogliese, il consiglio comunale approvò le linee guida del Prg. Poi è cambiata la normativa che non prevede più questo passaggio in consiglio comunale. Io personalmente ho scritto al sindaco chiedendo che se ne riparlasse e così è stato. La discussione è aperta in tutti i municipi di Catania, con interventi registrati. Bisogna partecipare però”.
Rimpasto e dissesto
Nonostante gli stracci volati sulla questione dehors, Anastasi giura che i rapporti tra consiglio e Giunta sono normalissimi. “Alcune volte, i caratteri, i temperamenti possono indurre in errore – dice – ma sono rapporti normali”. Eppure, non sono un segreto alcuni mal di pancia relativi, ad esempio, relativamente al mancato rimpasto da parte di alcuni consiglieri comunali proprio dell’area del primo cittadino, e dalla mancata sostituzione dell’ex assessore oggi deputato all’Ars, Alessandro Porto.
Questione sulla quale, come imposto dal ruolo, Anastasi non intende rispondere, anche perché Porto era del Mpa, prima di approdare all’Ars e passare tra i meloniani. Si limita ad ammettere che sì, “ultimamente ci sono state molte richieste ispettive sui vigili urbani”.
Infine il dissesto. La procedura avrebbe dovuto concludersi alla fine dello scorso anno ma ancora non si sa quale sarà la sorte finanziaria del Comune di Catania. “Questa è una partita aperta su cui il Consiglio comunale è attentissimo – assicura Anastasi. Siamo però molto fiduciosi: ci hanno assicurato che, entro fine luglio e inizio agosto, il Rendiconto arriverà in aula. È un passaggio importantissimo perché con lo strumento finanziario potremo capire a che punto siamo e chiedere, se necessario, ulteriori lumi”.

