CATANIA – Pomeriggio delle grandi occasioni al Palazzo della Cultura di Catania sede di dibattito nell’ambito della tematica sulla trasparenza amministrativa e gli istituti di partecipazione popolare. Al tavolo dei relatori, l’avv. Vittorio Bertone, la dr.ssa Teresa Petrangolini, deputata della Regione Lazio,moderatore dell’incontro, Padre Gianni Notari, parroco della chiesa “Crocifisso dei Miracoli” di Catania.
Presenti l’Assessore al ramo Rosario D’Agata in rappresentanza dell’amministrazione comunale catanese, Marisa Acagnino, presidente di Sezione del Tribunale di Catania, Mirko Viola, dell’associazione “CittàInsieme”. Dopo i saluti iniziali del moderatore, padre Notari, il dibattito prende vita con gli interventi degli esperti nella materia amministrativa.
“Ci troviamo di fronte a una questione complicata – esordisce il primo relatore, l’avvocato Bertone – poichè il quadro normativo cui il D.Lgs fa riferimento è assai vasto e articolato”. Durante il suo intervento, Vittorio Bertone, ha continuato spiegando gli strumenti che il decreto fornisce ai fini della partecipazione. “La mia è stata una grande battaglia che ho condotto in regione Lazio,come sapete, travolta dagli scandali politici – dichiara alla platea l’on. Teresa Petrangolini – e che cerca in tutti i modi di riavvicinare i cittadini al sistema della politica. Da Cassese ad oggi, possiamo affermare che non esiste una buona amministrazione che non coinvolga il cittadino nelle sue dinamiche interne attraverso criteri di trasparenza e veridicità”.
A seguire, Claudio Floresta, ha illustrato alla platea come diversi siti istituzionali di comuni del comprensorio catanese o comuni siciliani siano dei veri e propri contenitori vuoti mentre altri, Palermo e Messina si distinguono per essere particolarmente virtuosi. I siti di quest’ultimi sono riconosciuti dal Ministero della Pubblica Amministrazione come totalmente rispondenti al dettato della legge.
Rosario D’Agata, assessore al ramo in rappresentanza del Comune di Catania, interviene con una nota di precisazione: “Tra noi e il Comune di Palermo, in termini di trasparenza amministrativa, sussiste una grande differenza per un unico motivo: il comune di Palermo ha stanziato circa dieci milioni di euro per curare il proprio sito istituzionale attraverso un numero di impiegati maggiori. Nel nostro comune, per scarsità di risorse, non possiamo impiegare questi mezzi e queste cifre. Nonostante ciò, stiamo cercando di dare il massimo e di impegnarci affinchè questa questione assuma contorni più nitidi e trasparenti”.
A conclusione dell’intervento dell’assessore, è seguito quello di Marisa Acagnino, Presidente di Sezione civile del Tribunale di Catania: “Nessuna polemica con l’attuale amministrazione comunale – precisa il giudice – ma credo che sia un diritto del cittadino venire a conoscenza dei fatti interni del Palazzo soprattutto per mettere fine a quello che è ormai un fenomeno dilagante, ossia quello della corruzione. In una città in cui si è sempre abituati a prendere come riferimento gli “amici” per risolvere i propri problemi, è tempo di cambiare mentalità e l’amministrazione comunale dovrà diventare un esempio virtuoso “.
A seguire Mirko Viola che tramite ausilio informatico, ha spiegato i passaggi relativi agli istituti di partecipazione popolare, e illustrato alcuni articoli dello statuto comunale di Catania, importantissimo strumento,se attuato, di partecipazione collettiva alla vita politica della città. A conclusione, l’avvocato Massimo Asero che ha sottolineato quanto siano connessi i valori di trasparenza,partecipazione democratica e sussidiarietà ai più alti insegnamenti della Costituzione e della Chiesa.
Presenti numerose associazioni che hanno fatto dei brevi interventi e spazio anche ai cittadini che hanno, a seguito dei numerosi spunti di riflessione, potuto esprimere il proprio pensiero in merito a un tema che arricchisce ogni coscienza cittadina.