Catania, nell'esito dell'autopsia la verità sulla morte di Salvuccio

Catania, nell’esito dell’autopsia la verità sulla morte di Salvuccio

La storia e l'esposto alla Procura

CATANIA – L’autopsia è stata effettuata. Così come gli accertamenti macroscopici effettuati a Palermo. Passeranno adesso novanta giorni prima che si venga a conoscerne l’esito. “Giustizia per Salvuccio” continuano a ripetere i familiari e gli amici di Salvo Fabio Laudani, morto all’ospedale Garibaldi Centro lo scorso 3 luglio dopo il ricovero durato una settimana. 

Una storiaccia, da qualunque lato la si metta a fuoco, quella che ha portato alla morte del giovane che avrebbe compiuto 22 anni il prossimo ottobre. Salvuccio, così come era affettuosamente chiamato da chi lo conosceva bene, soffriva di epilessia. Una condizione che si era manifestata sette anni fa a seguito della morte prematura del padre avvenuta tragicamente in un incidente stradale.

La ricostruzione

Il 26 giugno, un attacco epilettico mentre si trova a lavoro: la corsa in ambulanza verso l’ospedale. Il successivo ricovero in Rianimazione e da lì in poi, nel racconto delle persone che gli sono state vicine, sarebbe scattato il calvario che si è poi concluso con la morte.

La denuncia

Sul tavolo della Procura della Repubblica di Catania finisce un esposto per omicidio colposo dal quale ne è scaturita, come detto, la disposizione dell’esame autoptico. “A nostro avviso ci sono troppe incongruenze rispetto alla tragedia che è accaduta” ci dice Stefania Amato, legale della famiglia.

“Non si può morire di epilessia”

“Salvuccio è stato messo in coma farmacologico e non se ne è capito il perchè. E tutto quello che sappiamo e abbiamo visto è stato che il povero Salvo col passare del tempo si è aggravato sempre di più. Fino a morire. E non si può morire di epilessia.
Ma le dico: i familiari hanno subito capito che c’era qualcosa che non stava andando. Confidiamo che l’autopsia ci dirà tutto”.

L’aggressione

Effetto collaterale del dramma, è stata l’altra notizia di cronaca: quella che ha visto l’irruenza dei tanti che sono arrivati in ospedale aggredire una dottoressa e mettere a soqquadro il Reparto: “Si accerterà se ci sono delle responsabilità – chiarisce l’avvocato -.

Io non sono del tutto convinta che sia accaduto quello che è stato raccontato e non mi risulta nemmeno che sia stato distrutto il Reparto così come è stato detto e scritto. Ma vedremo, per carità. Ogni forma di violenza è da condannare”.

E dall’ospedale, anche su questo fronte, si attendono prudentemente gli esiti delle indagini prima di dare il là a qualunque eventuale commento.

“Chiediamo giustizia”

Nel frattempo, occorre attendere quindi l’esito dell’autopsia. Intanto, tra i social non è difficile imbattersi in video e appelli nei quali si chiede che venga fatta luce sulle cause che hanno portato alla morte Salvo Laudani: “Se non ci sono altre cause concatenate – conclude Stefania Amato -, è inverosimile che nel 2024 si  possa morire di epilessia. Noi cerchiamo la verità: una verità che provenga da riscontri scientifici e non emozionali. Chiediamo che venga resa giustizia”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI