Catania, "Il dolore di chi non scende e grida dalla nave"

Catania, “Il dolore di chi non scende e grida dalla nave”

La testimonianza del presidente di Sant'Egidio, Emiliano Abramo.
PERSONE MIGRANTI
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Emiliano Abramo ha ancora nelle orecchie quella domanda disperata: “Why not? Why not?”. Il grido delle anime deluse, dei corpi in sospeso, mentre, sulla banchina del porto di Catania, alcune persone migranti scendevano dalla nave, altre no. Tutto intorno, un buio pesante, appiccicoso, come un destino beffardo. Il gelo che taglia le membra, anche sotto le coperte. I fari che fanno male agli occhi. E quel grido: “Why not?”.

Lui, presidente della Comunità di Sant’Egidio, è l’avamposto gentile di un mondo abituato alla sofferenza che chiede di essere accolta. E, quando questo non avviene per tutti, si avverte come uno strappo che, difficilmente, sarà ricucito.

“Provo un sentimento di pesantezza – dice Abramo – Ho visto un esercito schierato che difendeva i confini dai bambini di pochi mesi, dalle donne incinte e da una umanità povera e disperata. Sento parlare un linguaggio assurdo. Si parla di sbarchi, come per un guerra. Ma si sbarca in Normandia, altrimenti approdi. Sono termini che ricordano il fascismo. Siamo tornati indietro di anni”.

E’ un racconto che punge il cuore per chi, sotto la superficie del molteplice, coglie il singolo essere umano, con il suo dolore, con le sue domande di cura.

“Ci sono dei segnali che, tuttavia, mi confortano – continua il presidente di Sant’Egidio –. Uno è sicuramente la presenza del nostro arcivescovo, monsignor Luigi Renna. E poi ho visto una umanità molto attenta tra chi, comunque, cerca di accogliere come si può. Mi riferisco ai medici e al personale della questura. La stampa è tenuta lontana e non è un bene. E’ incredibile quello che sta accadendo, parliamo di qualche centinaio di persone. Altro che invasione… E ho come l’impressione che il ministro dell’Interno, in questa fase, sia un po’ confuso”.

Il dramma rivive nel racconto di Emiliano Abramo: “Chi è rimasto sulla nave ha cominciato a urlare: ‘Why not!’. Non lo dimenticherò mai”. Why Not? Perché no? Perché gli altri scendono e io, invece, no? Il grido disperato degli esseri umani, nella notte buia di Catania. (Roberto Puglisi)


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