CATANIA – Il riferimento sembra essere al ritrovamento del corpo del presidente della Democrazia cristiana, Aldo Moro. “Tutti nella Renault” è appunto la scritta rinvenuta nella serata di ieri sulla saracinesca della sezione catanese della Dc di Salvatore Cuffaro, nella centralissima piazza Teatro Massimo. Una frase che rievoca una delle pagine più buie della storia della Repubblica, quando, in via Caetani a Roma, le Brigate rosse fecero rinvenire la salma dello statista pugliese nel cofano, appunto, di una Renault 4 rossa dopo 55 giorni dalla strage di via Fani.
Il partito armato
Era il 9 maggio 1978 e si concludeva con una esecuzione la mai avviata trattativa per la liberazione dell’esponente Dc dalle mani degli esponenti del partito armato. “Rattrista davvero tanto – commenta Piero Lipera via social – pensare che a oggi sia ancora possibile un pensiero simile. Un motivo in più per diffondere la cultura del confronto anziché dello scontro”. E aggiunge: “Non trovo le parole per commentare un atto del genere. Un atto intimidatorio che qualifica meglio il suo autore che il destinatario. E non solo in politica. Andiamo avanti”.
La solidarietà e il congresso
A diffondere le foto del gesto che ha messo in allarme i centristi etnei, c’è anche l’ex consigliere provinciale Carmelo Sgroi. Un atto di solidarietà che si accompagna alla decisione dei dirigenti locali della Dc di presentare denuncia alle autorità competenti. Venerdì prossimo, intanto, la neonata Democrazia cristiana terrà il primo congresso provinciale. Un’assise che dovrà esorcizzare, evidentemente, quanto accaduto.
Il PD: “Modi vili e codardi”
“Un gesto indegno, un contenuto osceno”: così la segretaria provinciale del Partito Democratico Maria Grazia Leone commenta l’episodio. “La rievocazione del momento più basso e oscuro della vita di questo paese – scrive Leone in una nota – coi modi vili e codardi di chi agisce di notte, nel buio e se la prende con le cose di tutti. Solidarietà incondizionata da parte mia dell’intera Segreteria Provinciale e di tutto il Partito Democratico della provincia di Catania. Come già accaduto in occasione dello sfregio delle saracinesche riferibili al PD, in occasione della festa di liberazione del 25 aprile, confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine e nel loro sicuro risultato”.
Forzese: “Massima solidarietà alla DC”
Marco Forzese, coordinatore provinciale e membro del comitato nazionale di “Noi Moderati”, commenta l’accaduto con una nota: “Stigmatizziamo con forza il vile gesto – ha dichiarato Forzese – che ci riporta indietro nel tempo, segnatamente ad un’epoca in cui, purtroppo, il terrorismo era dilagante nel nostro Paese. Chiara l’allusione della scritta al ritrovamento del cadavere dell’on. Aldo Moro nella Renault parcheggiata su via Caetani, nel cuore di Roma, dopo la prigionia patita dallo statista democristiano. Un’intimidazione che arriva proprio alla vigilia del congresso provinciale che, in maniera democratica, il partito si accinge a celebrare, aspetto che appare, per certi versi, significativo. A titolo personale e a nome di Noi Moderati esprimo massima solidarietà alla Democrazia Cristiana, ai suoi iscritti e, in particolare al suo segretario, on. Salvatore Cuffaro, il quale ha pagato già a caro prezzo l’impegno profuso a servizio della gente, anche secondo i principi cristiani. Episodi come questo ed altri analoghi – ha concluso l’on. Forzese – ci danno il segno di come determinati valori siano stati accantonati per fare spazio ad esercizi di odio che ritenevamo di esserci lasciati alle spalle nel tempo”.