CATANIA – Le infrastrutture sono il primo elemento per ritornare a crescere. Parola di Maurizio Lupi. Il Ministro è stato oggi a Catania per un incontro politico organizzata dal Nuovo Centrodestra per rilanciare il partito di Alfano in vista delle grandi sfide elettorali, europee in testa. L’esponente del Governo Letta dedica un momento a LiveSiciliaCatania per parlare del nodo infrastrutturale e rilancia la condizione di priorità che questo deve avere nell’agenda di ogni esecutivo, e non solo nazionale. “Il Sud e la Sicilia non sono un pezzo del Paese e non sono – dichiara Lupi – un peso sulla crescita, ma sono un tassello per far tornare l’Italia a guardare con positività al proprio futuro. Serve dunque un cambio di passo e quindi partire dalle risorse che ci sono e iniziare a spenderle. Penso che passi in avanti ne siano stati fatti, penso ad esempio – aggiunge – al tema degli aeroporti, il fatto che con il piano nazionale degli aeroporti abbiamo inserito una grande hub strategica come Catania e, all’interno del sistema aeroporti strategico Comiso Iniziamo finalmente a ragionare con vocazioni complementari, e significa investire anche in infrastrutture perchè non è possibile realizzare aeroporti che non siano collegati”.
E proprio su questo punto, il Ministro Lupi annuncia che c’è una particolare attenzione per il raddoppio della Ragusa-Catania, “opera di vitale per valorizzare lo scalo di Comiso” “Venerdì prossimo – annuncia – sarà firmata la convenzione col concessionario per la realizzazione”.
E il big del Nuovo Centro Destra parla anche di politica e futuro del partito fondato da Angelino Alfano. Sull’apertura a una possibile alleanza con il presidente della Regione Rosario Crocetta Lupi è chiaro: “Noi possiamo trovare accordi con il governatore della Sicilia solo sulle cose non certo sugli assetti politici. Sulle cose che fanno bene alla Sicilia e a questa Regione c’è disponibilità di assoluto dialogo, anzi il Nuovo Centro Destra dall’opposizione deve farsi promotore di azioni volte proprio al rilancio di questa terra”.
E a chi gli chiede di una possibile riunificazione con Forza Italia, vista la convergenza nel nome della candidatura per le regionali in Sardegna, Lupi mette i puntini sulle i: “Non ci sono le condizioni per riunificarci, anzi c’è una grande ragione: non a caso, con la nascita del Ncd, il centrodestra sta ritornando ad essere competitivo con la sinistra”. “Il 6,5-7% che abbiamo nei sondaggi – ha aggiunto Lupi – è quello che permette alla coalizione di centrodestra di tornare ad avere i numeri che son competitivi. Altrimenti ci sarebbe un Partito democratico che viene dato al 33% e una Forza Italia al 21-22%. L’altra ragione è che c’è proprio una concezione diversa tra noi e Forza Italia della responsabilità e dell’essere moderati”. “Noi, per esempio, e lo dico con chiarezza – ha commentato il ministro – crediamo che in politica bisogna smetterla con il partito dei nominati scelti dalle segreterie. Noi siamo per la preferenza”.
L’avversario da vincere secondo Lupi è Renzi e il partito democratico. “Dobbiamo riuscire a riconquistare Regioni che abbiamo perso come la Sicilia” mormora il ministro. E poi plaude a quanto affermato da Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc oggi a Repubblica: “Mi sembra che Casini – conclude Lupi – abbia riconosciuto che il tema di oggi non è quello di ridividerci ma è quello di unire e di fare un grande centrodestra che possa tornare a vincere le elezioni nazionali contrapponendosi a Renzi”.