Catania, la partita delle commissioni: le richieste dei partiti

Catania, la partita delle commissioni: le richieste dei partiti

Ecco il nome che le opposizioni potrebbero offrire al centrodestra

CATANIA – Dovrebbe essere il nome della pentastellata Gianina Ciancio quello che l’opposizione potrebbe mettere a disposizione della maggioranza per una presidenza di commissione. Potrebbe. Perché il condizionale mai come stavolta è d’obbligo. La conferenza dei capigruppo, riunita ieri mattina, non ha ancora stabilito uno schema definitivo su cui lavorare. “Siamo in alto mare”, è il commento unanime dei partecipanti. 

Commissioni da decidere

Sono tanti gli interrogativi ancora da esitare, sia politici che strettamente aritmetici (come abbiamo accennato ieri in un pezzo sul tema). Prima della prossima convocazione, si attende che la consigliera di FdI Agata Scalia possa prendere possesso ufficialmente dello scranno lasciato libero da Viviana Lombardo, rimasta però in carica nel ruolo di assessore alle Pari Opportunità. Dopodiché si punterà a incardinare la questione definitivamente e trovare la cosiddetta quadra.   

Una presidenza alle opposizioni, dunque. Sul versante dem si sta valutando attentamente alla cosa di concerto con i colleghi del M5s. Il nome di Ciancio sarebbe legato all’esperienza accumulata in dieci anni di militanza all’Ars. Ma anche come compensazione per la mancata intesa per la vicepresidenza del senato cittadino, dove il Pd si è presentato diviso anche al proprio interno. 

Quali commissioni per l’opposizione

A quanto risulta, i desiderata dei Cinque stelle sarebbero rivolti alla commissione Pubblica Istruzione e Cultura. Ma a quella poltrona starebbero puntando – stando ai rumors – anche Fratelli d’Italia. Ma su questo torneremo più avanti. In alternativa, alle opposizione potrebbe toccare la commissione Regolamenti. Una scelta di garanzia che secondo gli strateghi del centrodestra sarebbe meglio cucita sul ruolo della minoranza consiliare. 

Ed è lì che si gioca una partita che potrebbe far saltare il banco. Perché tra i progressisti ci sono da tenere in considerazione anche i mal di pancia di chi non è disposto ad accettare “concessioni” senza che siano palesati istituzionalmente i termini dell’eventuale accordo politico. 

Gli equilibri nel centrodestra

Intanto, non c’è ancora alcuna intesa tra le forze del centrodestra. “Neanche sulla presidenza alle opposizioni” riferisce stizzito un esponente della maggioranza a microfoni rigorosamente off. Sono dieci le commissioni, non abbastanza per accontentare tutte le forze politiche. Nove, se il garbo istituzionale dovesse prendere il sopravvento. 

Stando ai rumors, Fratelli d’Italia avrebbe chiesto per sé tre presidenze (più una che toccherebbe al gruppo gemello Trantino sindaco). La Lega (Prima l’Italia) ne vorrebbe due, ma di peso: Urbanistica e Bilancio. Una doppia opzione dettata – riavvolgendo il nastro – dal fatto che il Carroccio non ha ottenuto né il sindaco, né il vice, né la presidenza del Consiglio comunale. 

Anche gli autonomisti di Grande CataniaMpa ne chiederebbero due: Lavori Pubblici e Partecipate. Forza Italia punterebbe su una sola presidenza, sulla quale però non sarebbero disposti a trattare se non al prezzo di alzare le richieste: i Servizi Sociali. Tra le forze della maggioranza, la Dc si dice pronta a rinunciale alla già affollata commissione Cultura perché soddisfatti dall’elezioni di Salvo Giuffrida alla vicepresidenza del Consiglio. Ma la proposta intanto c’è e la coperta è decisamente corta. 


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