CATANIA – Niente più padrino: arriva sul New York Times la notizia che alcune diocesi della Sicilia, in comune con altre nel resto d’Italia, hanno deciso di sospendere la figura di madrine e padrini per i battesimi. Il quotidiano statunitense cita in particolare il caso di Catania, in cui il decreto di sospensione è partito a maggio di quest’anno. L’articolo, intitolato “Nella terra dei padrini arriva un divieto su di loro”, racconta in che modo padrini e madrine sono utilizzati per creare nuovi rapporti familiari
Nuove famiglie
“E’ un esperimento”, spiega il vicario generale di Catania monsignor Salvatore Genchi a Jason Horowitz, corrispondente dall’Italia per il New York Times. Il reporter ha anche sentito alcune famiglie contrariate rispetto a questa decisione, mentre la Chiesa siciliana è invece sostanzialmente d’accordo sul fatto che la figura del padrino abbia perso nella maggior parte il suo valore di accompagnamento alla fede e sia un modo invece per stringere rapporti con una famiglia o un clan.
Sospendere i padrini per contrastare la criminalità
Nell’articolo viene citato anche il vescovo calabrese Giuseppe Fiorini Morosini che riferisce che nel 2014, quando era vescovo di Reggio Calabria, chiese al Vaticano, per contrastare i legami della ‘ndrangheta, di poter sospendere la presenza di padrini ai sacramenti. L’allora Sostituto della Segreteria di Stato, il card. Angelo Becciu, rispose – secondo quanto Morosini dice al New York Times – che dovevano prima essere d’accordo tutti i vescovi della Calabria. E quindi in quel momento non fu possibile prendere una decisione in tal senso.