Catania, penalisti in sciopero: "Giudice non è un impiegato" - Live Sicilia

“Il giudice non è un impiegato”, i penalisti in sciopero

Gli avvocati della Camera penale catanese si asterranno dal lavoro per due giorni per sensibilizzare sul tema del mutamento del giudice

CATANIA – Anche la Camera penale di Catania aderirà allo sciopero degli avvocati penalisti, i prossimi 26 e 27 giugno: lo comunica la stessa camera “Serafino Famà”, che organizzerà, per giorno 27, un incontro sul tema del mutamento del giudice, dalla sentenza della Corte di Cassazione Bajrami in poi.

Al centro dell’incontro, che si svolgerà alle 10 nella Sala delle Adunanze, quelle che in un comunicato la Camera penale di Catania definisce le “riscontrate criticità relative all’interpretazione dell’istituto”. All’incontro sono stati invitati a partecipare anche i magistrati del Distretto e l’Associazione nazionale magistrati, con missiva direttamente recapitata dal Presidente della Camera Penale.

I punti critici

La Camera penale di Catania ha prodotto un documento con alcune delle critiche mosse proprio sul tema del mutamento del giudice. Il testo, scritto per “iniziare a illustrare questa tematica che incide sulla valutazione dell’imputato da parte del giudice, sulla qualita’ della giurisdizione e sulle diminuite garanzie per l’accusato”, contiene diversi punti sull’equità e la giustizia del processo.

“Può dirsi equo – si legge, tra le altre cose, nel documento – un processo ove il giudice viene considerato ed accettato come se fosse un burocrate assegnato al processo? Ove si minimizzi il rapporto tra cognizione e decisione ? La sentenza , infatti, non è altro che un giudizio”.

“Quali garanzie – si legge ancora nel documento – offre un processo costituito intorno al cosiddetto giudice provvisorio, tenuto conto che non sussistono indicazioni normative che garantiscano in concreto la stabilità del giudice (anche quale persona fisica) al fine di rispondere alla domanda di giustizia ? E ci si chiede ancora: il tentativo interpretativo della nota sentenza Bajrami ha incrementato oppure no l’incertezza sui punti fondanti del rapporto tra cognizione e decisione”

“Il processo penale – si legge ancora – non è un adempimento burocratico né un accidente amministrativo; intorno ad esso ruotano, maturano e vanno tutelati, i diritti fondamentali del cittadino: onore, liberta’, patrimonio, eccetera. Il giudice rappresenta il momento costitutivo piu’ importante del percorso giurisdizionale; puo’ essere relegato al ruolo di mero impiegato (indifferentemente interscambiabile con altri )?”


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