Catania, sicurezza sul lavoro: il bilancio dei Carabinieri - Live Sicilia

Catania, sicurezza sul lavoro: il bilancio dei Carabinieri

Un anno di attività del Nucleo ispettorato del lavoro: controlli su aziende e caporalato
IL CONSUNTIVO
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CATANIA – Controlli in centinaia di aziende, con 194 segnalazioni all’autorità giudiziaria; vigilanza anti covid; verifiche sui percettori di reddito di cittadinanza: sono alcune delle attività che hanno coinvolto il Nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro della provincia di Catania nell’anno appena trascorso. Il Nucleo si è concentrato anche sulla questione degli infortuni del lavoro, svolgendo controlli su 74 aziende.

I Carabinieri e i controlli sul lavoro

Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Catania è un reparto composto integralmente da personale dell’Arma dei Carabinieri che ha conseguito la qualifica speciale di Ispettore del lavoro e pertanto specializzato in materia di legislazione sociale e sicurezza nei luoghi di lavoro. A supporto costante del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, il Nil è impegnato a tutelare il lavoro in tutte le sue forme, reprimendo gli abusi e contrastando il lavoro irregolare e di maggior allarme sociale quali ad esempio il “caporalato” e/o lo sfruttamento lavorativo a danno di cittadini italiani e stranieri.

Nell’anno appena concluso sono stati effettuati 150 accessi e controllate 215 aziende di vari settori imprenditoriali, tra i quali edilizia, agricoltura, esercizi pubblici/commercio, grande distribuzione/logistica, strutture socio assistenziali ed altro. A conclusione dell’anno 2021, 194 persone sono state deferite all’autorità giudiziaria. Grande attenzione, anche su direttiva del Prefetto, è stata posta nella vigilanza anti covid presso tutte le aziende controllate con la contestazione di 13 sanzioni per inadempienze al protocollo specifico.

La verifica, inoltre, ha riguardato i numerosi percettori del Reddito di cittadinanza, in particolare sono stati identificati e denunciati 91 soggetti (alcuni perfino in regime di 416 bis e 640 bis) che hanno indebitamente percepito una somma, con conseguente danno erariale, per un ammontare complessivo di 703.926 euro.

Gli infortuni e la sicurezza

Vista l’annosa recrudescenza degli infortuni sul lavoro, numerosi sono stati anche i controlli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro presso le aziende edili e nelle attività dove il rischio è più alto. Al riguardo sono state ispezionate 74 aziende con la denuncia di 32 soggetti e relativa contestazione di 132 ammende per un ammontare complessivo di 239.219 euro.

Oltre ai predetti casi, ulteriori soggetti sono stati deferiti a vario titolo all’AG competente per i seguenti reati: 4 datori di lavoro per estorsione in quanto richiedevano la restituzione di parte della retribuzione ai propri dipendenti; 3 datori di lavoro per falsità ideologica avendo presentato attestazioni di formazione in materia di sicurezza falsi; 15 datori di lavoro che hanno utilizzato impianti di videosorveglianza sul lavoro non autorizzati; 2 datori di lavoro per caporalato e sfruttamento dei lavoratori in stato di bisogno; 2 datori di lavoro per aver occupato 8 stranieri senza il permesso di soggiorno per lavoro subordinato; 3 soggetti per aver impiegato un minore al lavoro senza che lo stesso avesse completato l’obbligo scolastico; 2 datori di lavoro per aver trattenuto indebitamente la quota contributiva a danno dei lavoratori senza versarla all’Ente previdenziale (INPS) per un totale di 38.570 euro; 8 soggetti per aver indebitamente percepito indennità di sussistenza erogata dalla Regione Sicilia a seguito della emergenza covid 19.

I lavoratori complessivamente identificati sono stati n. 1.246 (di cui 128 stranieri); 143 sono risultati “in nero” e 122 “irregolari” per difformità contrattuali nei rapporti di lavoro. A seguito dell’identificazione dei lavoratori in nero sono state sospese 33 attività imprenditoriali.

Sono scaturiti inoltre: sequestri amministrativi e penali per euro 612.500; recuperi contributi previdenziali ed assistenziali (INPS INAIL) per euro 535.000; sanzioni amministrative per euro 806.071.


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