Catania, spara al vicino mentre prende il caffè - Live Sicilia

Spara al vicino mentre beve il caffè: l’agguato a Librino

La Squadra Mobile ha risolto il tentato omicidio della scorsa settimana.

CATANIA – È stato risolto a stretto giro il tentato omicidio avvenuto la scorsa settimana a Librino, precisamente al viale Biagio Pecorino. Rosario Pillera, 68 anni, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Catania. L’ordinanza del gip è datata 4 luglio 2022, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dalla Procura etnea che ha ottenuto il provvedimento cautelare. Le accuse nei confronti dell’indagato sono tentato omicidio e detenzione di armi.

Le indagini

Le indagini sono scattate il 30 giugno. Alle 11 del mattino è arrivata al 112 la segnalazione di una donna che avvertiva del ferimento del convivente. Alcuni colpi d’arma da fuoco lo avevano raggiunto alle gambe. I poliziotti sono stati accompagnati in garage dove sarebbe avvenuto l’agguato. La donna immediatamente riferiva agli agenti che a sparare sarebbe stato – da come le aveva confidato il compagno – il vicino di casa Rosario Pillera. Versione poi confermata anche dalla vittima ferita alla gamba sinistra.

Spara mentre beve il caffè

I poliziotti hanno trovato all’ingresso del box tre bossoli, mentre all’interno ne sono stati rinvenuti altri due. Tutti e cinque 380 Auto Gfl. Altri due sono stati custoditi dalla vittima in un fazzoletto di carta. Il ferito ha raccontato agli investigatori che quella mattina stava facendo delle riparazioni alla sua auto quando ha notato la presenza del vicino di casa con cui in passato c’erano state dei conflitti. Rosario Pillera si sarebbe seduto su una sedia: in una mano teneva la tazzina del caffè e nell’altra la pistola con cui ha sparato. I primi colpi ad altezza uomo fortunatamente hanno mancato il bersaglio, un proiettile però ha colpito la vittima al polpaccio proprio mentre tentava di uscire dal garage. Pillera si dileguava e intanto a Librino arrivava l’ambulanza. Fortunatamente le condizioni del paziente – giunto al pronto soccorso del San Marco – non erano gravi. Tanto è che stato dimesso nel giro di poche ore con una prognosi di 21 giorni.

L’arresto di Pillera

L’arresto di Pillera è stato possibile anche grazie agli altri testimoni sentiti dai poliziotti. Il movente sarebbe da collegare a “questioni di vicinato risalenti a circa un anno e mezzo fa”. Pillera si è costituito nella notte del primo luglio dichiarando di essere in possesso di una pistola Beretta, modello 83F cal. 9 corto matricola P00475M, risultata rubata a Rosolini, nel siracusano. A Pillera, che è stato arrestato in flagranza per armi, è stata contestata poi anche l’accusa di tentato omicidio.


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