Catania, una denuncia per Torre Zefiro: "Illegittima" - Live Sicilia

Catania, una denuncia per Torre Zefiro: “Illegittima”

L'associazione Borgo Marinaro di Ognina: "Aree destinate a interesse collettivo"

CATANIA – Non è stata posata neanche una trave e già il palazzo Zefiro A, edificio di sessanta metri progettato in zona Ognina da Base51 Architettura e in corso di realizzazione da parte di Zefiro Holding, scatena la corsa a giocare d’anticipo. Così, se poco dopo la pubblicazione dei rendering la presentatrice catanese Diletta Leotta aveva annunciato che avrebbe acquistato uno degli appartamenti avveniristici in fase di costruzione in via Acireale, oggi arriva la denuncia ai Carabinieri da parte dell’associazione “Borgo Marinaro di Ognina”, che parla esplicitamente di costituirsi parte civile in un “costituendo procedimento” di tipo penale.

La struttura, in effetti, sembra essere fatta apposta per, contemporaneamente, guardare avanti e attirare polemiche: il primo grattacielo in costruzione a Catania dagli anni ‘60, i suoi 13 piani sono stati progettati con delle soluzioni antisismiche avveniristiche e un occhio alla sostenibilità ambientale. Tra cui rientra l’idea della “riqualificazione del costruito”, ovvero della messa in efficienza e in sicurezza di quello che già c’è nei terreni in cui deve sorgere l’edificio. Ma proprio la mossa di mettere mano alle cubature già esistenti non è piaciuta all’associazione Borgo Marinaro e al Movimento Cinque stelle di Catania.

L’intervento in Comune

L’opposizione al progetto di Ognina ha il suo primo atto ufficiale, in effetti, con un’interpellanza che cinque consiglieri Cinque stelle hanno inoltrato, nel maggio di quest’anno, al Direttore direzione affari istituzionali e Presidenza del consiglio e per conoscenza al Presidente del consiglio comunale, con delle segnalazioni su alcuni motivi di presunta illegittimità del permesso di costruire.

In seguito alla risposta del Comune a quell’interpellanza, ritenuta “del tutto generica”, la stessa associazione Borgo Marinaro di Ognina in agosto prese carta e penna e scrisse al sindaco Salvo Pogliese per ribadire le argomentazioni sull’illegittimità.

“I motivi dell’irregolarità”

“Il permesso di costuire – si legge in un brano della lettera pubblicato su Catania Today – riguarda un edificio di proprietà privata. Tuttavia poiché il vigente Prg prevede che l’area su cui esso dovrebbe sorgere è destinata ad opere di interesse collettivo, nella fattispecie sede stradale e verde pubblico, vogliamo fare diverse considerazioni di merito”. Segue una disamina dei motivi legali per cui il progetto sarebbe illegittimo: in sintesi, l’area su cui dovrebbero sorgere il grattacielo e i suoi relativi parcheggi sono protetti dal Piano regolatore generale e dunque l’intervento, è la tesi di Borgo Marinaro di Ognina, non è possibile.

Alle obiezioni di irregolarità aveva risposto già a maggio Base51 Architettura, studio che ha progettato l’edificio, scrivendo che “in caso di vincoli decaduti da oltre 3 anni, sono espressamente consentiti gli interventi di ristrutturazione edilizia, anche con demolizione e ricostruzione e incrementi di volumetria”, e precisando che “sull’area oggetto di intervento non insiste alcun vincolo paesaggistico”.

La denuncia

Ma neanche la lettera indirizzata al sindaco trova risposta, come si legge nella denuncia presentata dalla presidente di Borgo Marinaro di Ognina, Natalina Arena. Per questo l’associazione, continuando a ritenere che le opere connesse alla costruzione del palazzo Nzeb “comportino l’illegittima trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio”, chiede al Comando provinciale dei Carabinieri si attivi per “verificare l’eventuale violazione urbanistica-edilizia con l’adozione dei provvedimenti conseguenziali”.

La stessa Natalina Arena poi annuncia, in qualità di presidente dell’associazione, la propria costituzione di parte civile “nel corso dell’instaurando procedimento”, nel caso dovessero emergere dei reati.


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