"Centrodestra schifato, Chinnici a 'Chi l'ha visto': vinco io"

“Centrodestra schifato, Chinnici a ‘Chi l’ha visto’: vinco io”

Lo 'scatenato Cateno' contro tutti. Ed è convinto di farcela.
INTERVISTA A CATENO DE LUCA
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3 min di lettura

Cateno De Luca, quante ore dorme a notte?
“Io non dormo mai”.

Scateno. Catemoto. O come vi pare. Magari: sbem! Perché l’ex sindaco di Messina che punta su Palazzo d’Orleans, con l’ardore di un corsaro che voglia assaltare Maracaibo, non conosce soste, né mediazioni. Nell’eloquio e nell’azione è rapido come una timpulata. I suoi lo confessano, sussurrando: “E’ una macchina, noi siamo ko, lui pare che stia cominciando adesso la campagna elettorale”.

Ma lei davvero vuole vincere?
“Io, da quando ho deciso di candidarmi presidente, sono convinto di farcela. Conosco l’ambiente e la personalità dei padroncini del sistema. Non possono fregarmi. Il Catemoto, come mi sono definito, li travolgerà”.

Gli altri, però, hanno organizzazioni elettorali agguerritissime.
“Sì, come a Messina. La prima volta che mi hanno eletto dissero tutti che era il fattore C, come…”.

Abbiamo capito benissimo.
“La seconda volta, con Basile, ho preso una persona politicamente inesistente che manco aveva la pagina Facebook. Ho la mia strategia che per le regionali è perfetta”.

Cioè?
“Si elegge il sindaco di Sicilia che traina le liste, non il contrario. E quando gli altri sono scesi nel mio campo, li ho sempre politicamente massacrati. E poi non potevo prevedere la candidatura di Renato Schifani, un regalo insperato”.

Perché?
“Perché il centrodestra è schifato dalla candidatura di Schifani e sono divisi. Il voto disgiunto sarà bestiale. Le loro liste prenderanno il quaranta per cento? Il dieci per cento andrà a me”.

Parliamo di un ex presidente del Senato, di una figura conosciuta a livello istituzionale, no?
“Schifani non esiste nella mentalità popolare. Contro di lui userò gli stessi argomenti che avevo preparato contro Musumeci. Del resto, lui lo ha sostenuto Musumeci, parlo di Renato Schifani che comanda, da trent’anni, dietro le quinte”.

Nello Musumeci sarebbe stato un avversario più tosto?
“Per la notorietà, sì. Lo conoscono quanto conoscono me. Nel merito, avrei vinto io. C’è un elenco lungo di cose per attaccarlo da qui a là. E meno male…”.

Meno male?
“Meno male che Stancanelli non è stato il candidato del centrodestra. Giorgia Meloni mi ha tolto dall’imbarazzo facendo fuori l’unico candidato che mi avrebbe messo davvero in difficoltà per i noti rapporti di cordialità e per la sua indiscussa capacità amministrativa e l’inossidabile statura politica.”

Lei non si risparmia.
“Io vado ovunque, faccio comizi ovunque. Magari in spiaggia, con il bikini”.

Una sua foto con il bikini sarebbe fonte di curiosità. Ce la manda?
“Con il costume, vabbè è lo stesso, si va a cento all’ora. Non si dorme”.

Caterina Chinnici?
“Chi?”.

Suvvia, la candidata del centrosinistra. La teme?
Piffauri, stasera chiamo ‘Chi l’ha visto’ per sapere che fine ha fatto”.

Gaetano Armao? E non dica: chi?
“Il leader degli indignati che si è accontentato di una poltrona, mai candidato neanche a un condominio. Lui arriva dopo che io ho rifiutato le proposte di Renzi. Armao è un surrogato del rifiuto di Cateno De Luca”.

E lei, nel dettaglio, che ha risposto a Matteo Renzi?
“Matteo, ti pare che u’ pani nnu manciamu ru cozzu?”.

Avrà capito?
“Sicuramente sì”. (Roberto Puglisi)


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