C'è la finanziaria, non il bilancio | L'accusa di Ardizzone - Live Sicilia

C’è la finanziaria, non il bilancio | L’accusa di Ardizzone

Il presidente della seconda commissione Dina esprime perplessità sulla possibilità di esaminare la manovra senza il bilancio, per il quale si attende l'esito dei tavoli romani. Il presidente dell'Ars: "Qui non è arrivato nulla". Crocetta: separare i due percorsi

La manovra
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PALERMO – Il testo non è ancora arrivato al’Ars. Ma la finanziaria approvata dalla giunta Crocetta prima ancora di approdare a Palazzo dei Normanni fa già discutere. Dopo anticipazioni di stampa, l’altolà arriva da Nino Dina, presidente della commissione Bilancio, che parla di documento monco. La manovra c’è, infatti, ma manca il bilancio. Per il quale si aspetta ancora l’esito dei tavoli romani che dovranno trovare il modo di colmare il buco. Crocetta avrebbe rilanciato chiedendo che venga esaminata subito la parte, già pronta, che riguarda le riforme, in attesa che da Roma arrivino i soldi per mettere in pari i conti. Anzi, l’approvazione della parte relativa ai tagli di spesa, “aiuterebbe” la Sicilia al tavolo romano per ottenere dal governo Renzi la mano che serve per tappare il buco.

“Mi sembra ovvio che i due documenti debbano camminare insieme”, osserva Nino Dina. Ma la giunta ha dato il via libera alla manovra approvando solo la Finanziaria che prevede tra le altre cose la riforma delle pensioni, i tagli al personale e ai forestali, la cancellazione di enti inutili e la riduzione dei compensi a sindaci e consiglieri comunali. Per il bilancio, è invece ancora incerta la copertura dei tre miliardi e mezzo di buco e quindi si resta fermi a quello in dodicesimi. Manca anche l’Allegato 1, che deve contenere la copertura dei finanziamenti annuali a enti regionali, università, teatri. L’anno scorso il blocco ammontava a quasi 300 milioni.

A decidere sulla ricevibilità o meno della manovra, ricorda Dina, dovrà essere il presidente dell’Ars. Giovanni Ardizzone stamattina rispondeva che gli uffici di Palazzo dei Normanni non hanno ricevuto ancora nulla dal governo. “Mi sembra si possa parlare di una finanziaria ‘quattro stagioni’ – commenta con una battuta il presidente dell’Ars -, doveva essere depositata in estate, siamo arrivati all’autunno, abbiamo superato il rigido inverno e siamo già in primavera. Non posso discutere di atti che non conosco”.

“Noi abbiamo avanzato questa perplessità, ritengo correttamente – aggiunge Dina -. Sarebbe opportuno aspettare i tavoli romani, perchè i due documenti, bilancio e finanziaria, sono indubbiamente collegati. Anche se capisco l’esigenza del governo di presentare a Roma i tagli…”. L’”aiuto” romano dovrebbe essere quantificato tra i due e i due miliardi e mezzo, questa settimana si dovrebbe avere un’idea più chiara. Intanto, il tempo scorre, e la scadenza del 30 aprile, quando terminerà l’esercizio provvisorio, si avvicina.

“Dobbiamo incardinare subito questa finanziaria ‘Sblocca Sicilia’, che va accompagnata anche da misure di bilancio. Però separiamo e portiamo avanti la discussione e se poi ci sono delle parti strettamente finanziarie che vanno ragionate contestualmente, lo faremo in un momento successivo. Intanto mettiamo questo veicolo di sviluppo per la Sicilia”, ha detto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, a margine del congresso provinciale del sindacato di polizia Siap, parlando della manovra da 150 milioni di euro approvata dalla giunta regionale venerdì scorso. A chi gli ha chiesto se pensa che possa essere incardinata all’Ars in settimana Crocetta ha risposto: “Penso proprio di sì. Oggi incontrerò il presidente della commissione Bilancio Dina e domani il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone”.

 


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