Il Tar sospende la chiusura | dei punti nascita di Cefalù e Lipari - Live Sicilia

Il Tar sospende la chiusura | dei punti nascita di Cefalù e Lipari

Sanità. Russo: "Vedremo per il ricorso"
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Il Tar “salva”, almeno per ora, due dei 23 punti nascita della Sicilia per i quali un decreto dell’assessore regionale alla salute Massimo Russo ha disposto la chiusura. Cefalù e Lipari non chiuderanno. I giudici amministrativi hanno stabilito che le motivazione dei tagli sono in un caso inconsistenti e nell’altro in contrasto con le stesse indicazioni del Ministero della salute. Le chiusure erano state decise per le strutture nelle quali non si registrano 500 parti all’anno, il tetto minimo fissato dalle tabelle ministeriali. La Regione aveva quindi elaborato un piano che prevedeva la rimodulazione della rete sanitaria e l’accorpamento di alcuni punti nascite.

Quello di Cefalù, per esempio, sarebbe stato rilevato dalla struttura ospedaliera di Termini Imerese. Il piano di Russo, poi “congelato” fino a settembre 2012, aveva suscitato reazioni nei comuni interessati con manifestazioni, cortei e sottoscrizioni popolari. Anche i comuni avevano annunciato l’impugnazione del decreto. Ora il Tar ha sospeso, in attesa di pronunciarsi nel merito nel giugno 2013, l’attuazione del provvedimento per due dei punti da tagliare. Nel caso di Cefalù i giudici ribadiscono che l’ospedale San Raffaele Giglio, gestito da una fondazione, mantiene un carattere pubblico e offre la qualità dei servizi di una struttura di “terzo livello” con una presenza di specialisti e personale sanitario 24 ore su 24 ore. Lo standard di assistenza sarebbe perfino superiore a quello offerto dall’ospedale di Termini Imerese al quale il punto nascite doveva essere accorpato. Il Tar ha quindi ordinato all’assessore di rimodulare il piano. La parte del decreto che riguarda l’ospedale di Lipari non corrisponderebbe, secondo i giudici, ai criteri indicati nel piano regionale e sarebbe “in contrasto con le indicazioni del Ministero della salute”. Anche in questo caso i giudici hanno disposto una “correzione” e hanno ordinato all’Asp 5 di Messina di “rendere funzionale e operativo” il punto nascite delle Eolie.

La replica di Russo
“Prendo atto delle decisioni del Tar, riservandomi la facoltà di presentare ricorso al Cga dopo aver conosciuto le motivazioni dei provvedimenti con i quali, peraltro, sarebbero stati respinti i ricorsi riguardanti il punto nascita dell’ospedale ‘San Giacomo d’Altopassò di Licata (Ag) e quello della casa di cura ‘Sant’Annà di Erice (Tp)”. Lo dice l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, dopo avere appreso della decisione del Tar riguardo al punto nascita dell’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù (Pa). “Di fatto – aggiunge – il Tribunale amministrativo, con questa decisione, rischia d’incidere sul potere di programmazione della Regione, peraltro esercitato in conformità con un quadro normativo che prevede addirittura la soppressione di punti nascita con meno di mille parti all’anno. La correttezza del nostro provvedimento era stata recentemente ribadita dal ministro della Salute, Balduzzi, che, in una lettera, aveva sottolineato il rispetto delle indicazioni programmatiche contenute nell’accordo Stato-Regioni del 17 dicembre 2010”. “L’accordo – ha scritto il ministro della salute – sottolinea la necessità di addivenire a una riduzione progressiva dei punti nascita, con numero di parti inferiore a mille all’anno, consentendo la permanenza di punti nascita con numerosità inferiore, e comunque non al di sotto dei 500 parti all’anno, solo sulla scorta di motivate e specifiche valutazioni così da evitare di creare situazioni di ingiustificato privilegio per questa o quell’area geografica del Paese”.


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