CATANIA – Gli auguri di buon lavoro al neo assessore Massimo Pesce. “Perché c’è tanto da fare in questa città. Lo sappiamo tutti”, e poi l’affondo proprio sulla questione rifiuti. In particolare sugli interventi di rimozione delle micro discariche effettuati dalle ditte e dello stato dei luoghi dopo l’intervento.
Secondo il consigliere Maurizio Zarbo, esponente di Prima l’Italia, i costi dovrebbero essere coperti dalle ditte che hanno vinto l’appalto, almeno secondo quanto scritto nel capitolato. “Ho già parlato diverse volte della questione relativa alle operazioni di bonifica da parte delle aziende che hanno vinto l’appalto, e dei “crateri” che si sono aperti in diverse zone della città”, dice in aula consiliare.
Attivazione di un’assicurazione
“Avevo chiesto alle direzioni ai vari assessori competenti cosa si potesse fare – aggiunge- e mi è stato risposto che bisognava attivare un’assicurazione”.
Assicurazione che sarebbe prevista proprio dal capitolato. “All’articolo 22 – prosegue l’esponente del consiglio comunale – l’appaltatore assume in proprio ogni responsabilità per qualsiasi danno causato a persone o beni in circostanze riconducibili all’esperimento del servizio.
Ed è pertanto tenuto a stipulare specifica copertura assicurativa con un massimale addirittura di 10 milioni di euro a beneficio del Comune di Catania, come responsabilità civile per danni ambientali prodotti durante lo svolgimento delle attività affidate. Insomma, mesi di rimpalli tra le varie direzioni quando si poteva semplicemente far rispettare l’appalto”.
Una questione che Zarbo rivolge direttamente al sindaco. Che rimanda al neo assessore all’Ambiente, nominato dopo l’addio di Salvo Tomarchio. “Sono certo che l’assessore Pesce approfondirà questo capitolato”, taglia corto Trantino.
Le parole del sindaco
“Ha verificato che nel capitolato dovrebbe esserci una assunzione di responsabilità e di danno. Quanto da lei detto in gran parte mi rasserena – risponde a Zarbo – poiché abbiamo la possibilità di chiedere che i danni prodotti per effetto della rimozione dei rifiuti attraverso mezzi meccanici siano risarciti e i luoghi ripristinati.
Certo, se poi ci aiutassero i cittadini a evitare di dover effettuare questa raccolta con i ragni, perché l’alternativa sarebbe effettuarla manualmente, con un dispendio di energie di risorse non indifferente, sarebbe tutto quanto più facile”.
Il sindaco spiega di essere stato concentrato, in questo momento, a studiare altre parti del capitolato, “quelle che riguardano il servizio di raccolta, quell’articolo 6 a cui si riferiva il consigliere Bonaccorsi”.
Interventi straordinari
Già, perché in occasione della stessa seduta, il capogruppo del Misto, Graziano Bonaccorsi, ha sottolineato altri due aspetti riguardanti il servizio di raccolta dei rifiuti e il capitolato relativo. Il primo, riferito proprio all’art. 6.2 relativamente all’ordinarietà di ciò che competerebbe alle aziende in ordine, in particolare, alla rimozione della cenere vulcanica e della cera delle festività agatine.
“È finita che l’intervento è straordinario – tuona Bonaccorsi -. Altra cenere è caduta e sono sicuro che ce ne sarà altra. Non sappiamo la durata di questo fenomeno e io vorrei capire quanto ci costerà questo servizio extra. Oltretutto – continua – molti lamentano la qualità del servizio nel lotto Centro, che non è eccellente. Vorrei sapere se sono state elevate penali per i ritardi rispetto a quanto previsto dal capitolato”.
Bonaccorsi domanda anche spiegazioni in relazione alla campagna di sensibilizzazione “Catania è casa”, presentata la scorsa settimana a Palazzo. “Mi ha colpito il fatto che parte della sensibilizzazione alla cittadinanza dovrebbe essere un’attività svolta dalle tre aziende – evidenzia il consigliere: vorrei capire se stiamo pagando due volte un servizio già previsto”.
L’amministrazione starebbe studiando la soluzione migliore da mettere in atto, assicura il primo cittadino, ma una risposta su questi quesiti non arriva. “Il sindaco non ha risposto – commenta Bonaccorsi -. Io, come anticipato in aula, ho presentato formale interrogazione scritta”.