I centri per l’impiego assumeranno quattromila nuove unità. A partire dal 2019, infatti, gli uffici pubblici nati per favorire l’incontro fra domanda e offerta lavorativa verranno riformati e potenziati. L’obiettivo è quello di garantire strutture efficienti, capaci di gestire le delicate dinamiche del reddito di cittadinanza. Una volta approvata la finanziaria, la palla passerà alle regioni, che dovranno bandire i concorsi in base al numero di posti assegnati.
La notizia è trapelata ieri dagli ambienti parlamentari: la norma per le assunzioni sarebbe all’interno di uno dei 56 emendamenti che la maggioranza ha presentato in commissione Bilancio, alla Camera dei deputati. Definite anche le cifre che andranno a coprire tale spesa. Si parla di 120 milioni di euro da impiegare nel 2019 e 160 milioni a partire dal 2020.
Ma se aumentano i dettagli sulle misure inserite nella manovra, non si hanno notizie degli emendamenti riguardanti la “quota cento” e l’avvio del reddito di cittadinanza, totalmente scomparsi dai lavori a Montecitorio. Secondo indiscrezioni riportate su Adnkrons, nei prossimi giorni Lega e Movimento 5 stelle presenteranno un pacchetto ad hoc, direttamente al Senato.