CINISI (PALERMO) – “Una legalità percepibile e concreta”. È così che il prefetto Umberto Postiglione, presidente dell’agenzia nazionale per i beni confiscati, ha commentato la scelta del comune di Cinisi di convertire un bene confiscato alla mafia in un centro per la raccolta differenziata. L’ex falegnameria di contrada Cipollazzo, un tempo appartenuta a Michele Di Trapani, è stata inaugurata questa mattina. “È un momento importante – ha affermato Postiglione – e un plauso va all’amministrazione per l’idea. È un risultato che testimonia come l’Agenzia nazionale per i beni confiscati stia lavorando bene – aggiunge Postiglione -. Nell’ultimo anno e mezzo siamo riusciti a consegnare 4300 beni, mentre negli anni precedente, quando andava bene, si arrivava appena a 400”.
“Cinisi è un paese cambiato, sdoganato da logiche mafiose – ha affermato il sindaco Giangiacomo Palazzolo -. Questo per noi è un momento straordinario e dal vaolore doppio. Da un lato c’è un utilizzo reale di un bene confiscato alla mafia, che sarà a servizio di 13 mila cittadini. Dall’altro per la possibilità di partire con la ‘differenziata’ porta a porta”. Sulla presenza a Cinisi di Postiglione, il primo cittadino si è detto particolarmente lieto. “Il presidente dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati è qui per sottolineare la celerità con cui siamo abbiamo riutilizzato il bene. L’ex falegnameria è stata assegnata al comune appena tre mesi fa – ricorda Palazzolo -, e siamo riusciti ad avviare un percorso virtuoso, dal momento che uno dei maggiori problemi dei beni confiscati è proprio il mancato utilizzo e il grande spreco di tempo”. Il “porta a porta” partirà il 29 febbraio e sarà preceduto da un’attività di informazione che coinvolgerà anche gli istituti scolastici del comune.