PALERMO – Finanziaria: oggi un nuovo round a Sala D’Ercole. Il clima si preannuncia rovente, complice il combinato disposto della crisi ormai conclamata della maggioranza e il voto segreto di ieri sull’articolo 3 che ha visto andare sotto il governo.
Tornano insomma alla ribalta i classici franchi tiratori che trovano nello scontro d’aula terreno fertile per piazzare qualche trappola agli alleati. Ma andiamo con ordine. Il ko arriva nel bel mezzo del pomeriggio di ieri sulla norma che avrebbe consentito di nominare “soggetti incaricati dalla Ragioneria generale” per effettuare i controlli all’interno di enti e partecipate. Il risultato finale è di 25 voti a 21.
Nel frattempo, fuori da Palazzo, si gioca un’altra partita (strettamente collegata alla prima): il colonnello meloniano Ignazio La Russa prova a blindare il bis di Musumeci. La tempistica non è casuale e il messaggio ai malpancisti della maggioranza (Miccichè in primis) arriva forte e chiaro dopo la bufera scatenata dalle parole del presidente dell’Ars.
Nessuna tregua si intravede a poche ore dall’inizio della seduta dell’aula di oggi. “La Stampa” conferma la veridicità delle affermazioni di Miccichè. E dalle colonne de “La Sicilia” arriva il soccorso rosso del deputato salviniano Luca Sammartino al fronte dei malpancisti. Il deputato catanese critica aspramente l’operato del Presidente della Regione e capovolge retoricamente la domanda delle domande: “Tutti si chiedono perché Musumeci non dovrebbe essere ricandidato, nessuno si fa un’altra domanda: perché dovrebbe esserlo?”. Che il secondo round abbia inizio.