C'era una volta la Balena | C'era una volta l'Udc... - Live Sicilia

C’era una volta la Balena | C’era una volta l’Udc…

Le contraddizioni centriste
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Quest’uomo smunto, con un’abbronzatura di facciata, il Casini che si vede nella foto d’apertura, non sarà mai più felice. Una volta costruita la sua zattera di legno per allontanarsi nottetempo come Pinocchio dalle fauci della balena berlusconiana, è fuggito. Ha cercato di orientarsi nella notte. Infine è caduto in bocca a un altro cetaceo di sicula denominazione, agli intrighi corrosivi, ai succhi gastrici, della balenottera di sempre. Ora gli tocca un duplice e amaro destino: farsi al tempo stesso, in questo gran roteare di spruzzi, balena e baleniere. E’ il dazio della sopravvivenza.

Credevamo d’averla smarrita la Balena Bianca (comunque maiuscola per tradizione e massa corporea), con i suoi riti di potere incomprensibili e affascinanti. Credevamo che fosse affogata nel gorgo da lei stessa suscitato a colpi di pinna e malaffare. Credevamo dissolte le facce che fin da bambini imparammo a temere, come si teme lo scettro rugoso del comando. Un’intera generazione è cresciuta con gli Andreotti, con i Fanfani, con i Forlani. Perfino Flaminio Piccoli sembrava un sovrano, nonostante le profonde fattezze canine. Abbiamo salutato con sollievo e troppo presto quella colonna infame. Come direbbe il Divo Giulio: quando uno se la cerca…

Ma lo spirito della Balena – l’anima del doppiogioco, della pugnalata sorridente, della ricerca spasmodica dell’anello del comando – se non la carcassa, risorge. E qui di mastodontici pesci pronti ad inghiottire ogni cosa ce ne sono tanti.
Pierferdi, l’uomo della foto, deve fare i conti con la fiamma dell’eresia in casa propria, sotto la bandiera udicina. La bomba gli è scoppiata sotto la sedia.  La storia la ricostruisce in un altro pezzo Salvo Toscano: “Saverio Romano ha rotto gli indugi, mettendo in mora Casini e dichiarandosi apertamente a favore del ritorno alla casa di Silvio. Qualcuno al centro già scommette sul divorzio imminente in casa Udc con il trasloco dei siciliani filoberlusconiani in una Nuova democrazia Cristiana che Berlusconi vuole creare in Parlamento al fine di contare su voti sicuri anche in caso di rottura coi finiani. Terzo polo addio?”. E la pezza messa da D’Alia col suo intervento a gamba tesa contro l’eresiarca non ha fatto altro che sottolineare la frattura. L’antica classe del troncare e sopire è smarrita.

Troppe balene (minuscole). Le fauci del vecchio Silvio, più simile in effetti a un Geppetto col lifting.  Quella di Casini che, abbandonata la zattera, naviga sulle tracce del terzo polo con la voglia matta di “democristianizzarlo”. Un’altra, con l’accento siculo,  in viaggio di ritorno verso i mari del Pdl. C’era una volta l’Udc?
Nel dubbio,  Capitano Achab, dove sei?

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