Catania. E’ trascorsa una settimana dall’annunciata apertura delle buste e il progetto Cesame è ancora in alto mare. “Nulla di fatto”, così il presidente della cooperativa- contattato da LiveSiciliaCatania- commenta il mancato avvio dell’iter della procedura da parte dell’assessorato alle attività produttive, capitanato da Lidia Vancheri. Sergio Magnanti si dice “disorientato”. E pensare che il momento dell’apertura delle buste, contenti svariati progetti, previsto per la scorsa settimana, era stato salutato con ottimismo dai vari attori della vicenda. “Un momento decisivo” che avrebbe dovuto consentire alla cooperativa di accedere ai fondi di finanziamento agevolato per il rilancio di aziende in crisi. Somme che ai lavoratori della Cesame servono per ristrutturare l’azienda (più volte vandalizzata nel corso degli anni) e dare avvio alla produzione.
Ma facciamo un passo indietro per capire meglio comprendere i contorni della vicenda. Il progetto della cooperativa parte nel lontano 2008 in seguito al fallimento della Cesame. Ottanta ex dipendenti dell’azienda scelgono di portare avanti una scommessa ambiziosa: fare ripartire l’azienda. I lavoratori, allora, decidono di investire circa il 50% dei soldi della cassa integrazione come capitale sociale per rilevare l’azienda. Il tempo passa e i soci-lavoratori acquisiscono sia il marchio sia lo stabilimento. Ottenuto il via libera sul business-plan e sulla congruità finanziaria del contratto di programma, tutto è pronto per partecipare al bando regionale e ottenere il finanziamento agevolato. E’ il settembre del 2013 e si attende soltanto l’ultimo step della procedura, cioè la verifica da parte dell’assessorato alle attività produttive. A pochi passi dal traguardo, invece, il progetto sta trovando degli ostacoli di tipo burocratico nonostante le rassicurazioni dei vertici regionali e l’impegno pubblico dell’assessore Vancheri, incassato da una delegazione di lavoratori poche settimane fa.
“La burocrazia è entrata in campo”, dice Magnanti che ha convocato nella giornata di ieri l’assemblea dei soci per fare il punto sulla spinosa vicenda. Il mancato avvio dell’iter è una doccia fredda per i soci-lavoratori, che rischiano di vedere sfumare davanti ai loro occhi il sogno di avviare la produzione dopo anni di sacrifici. Eppure al profilarsi dei primi scogli di natura burocratica, dopo le segnalazioni dei sindacati e dei soci-lavoratori, l’assessore Vancheri assicurava di avere “individuato una soluzione per accelerare l’avvio della fase di apertura delle buste”. Sono passati una ventina di giorni e l’iter, invece, è ancora bloccato.