Cgil, Cisl e Uil insieme| per “l’emergenza Catania”

Cgil, Cisl e Uil insieme| per “l’emergenza Catania”

I tre segretari Giacomo Rota (Cgil), Fortunato Parisi (Uil) e Rosaria Rotolo (Cisl) rivendicano il loro lavoro politico e lamentano semmai l’assenza di una pianificazione generale dei governi regionali e locali seppure con alcuni distinguo. Il 20 ottobre tavolo tecnico in Prefettura.

riunione congiunta
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CATANIA- L’unità sindacale ai tempi della crisi. Con una riunione unitaria delle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil le sigle sindacali lanciano una piattaforma per affrontare “l’emergenza Catania”. In realtà il termine emergenza non rende esattamente l’idea. La situazione attuale, infatti, è soltanto la punta dell’iceberg di una difficoltà che attanaglia le realtà produttive cittadine da anni. I tre segretari Giacomo Rota (Cgil), Fortunato Parisi (Uil) e Rosaria Rotolo (Cisl) rivendicano il loro lavoro politico e lamentano semmai l’assenza di una pianificazione generale dei governi regionali e locali seppure con alcuni distinguo. L’unica certezza è la crisi che icombe su un ventaglio di settori troppo ampio: dall’ edilizia (che ha perso nel giro di quattro anni circa il 40% di attività) all’ industria passando per l’agricoltura. Soffrono soprattutto i comparti legati a quello che il segretario della Cgil Giacomo Rota definisce “il grande assente” cioè il governo regionale.

“C’è fame di lavoro”, dice Fortunato Parisi della Uil. “Non vediamo ancora da parte delle istituzioni delle possibilità di favorire un incontro con le parti sociali”, denuncia il segretario. Un sentire unanime come dimostrano le parole del segretario della Cisl, Rosaria Rotolo: “Le nostre priorità sono il lavoro che manca e l’assenza di strumenti di sostegno al reddito”. “Manca, però, l’impegno da parte dei governi locali e regionali. – continua la sindacalista- Penso alle numerose risorse della Comunità Europea non impegnate che non hanno prodotto sviluppo del territorio in termini di infrastrutture e salavaguardie delle eccellenze”.

Di segno opposto gli umori rispetto alle recenti aperture portati avanti dal Prefetto rispetto alla convocazione di un tavolo tecnico (il 20 di questo mese) con le parti sociali. “Abbiamo apprezzato moltissimo l’invito del Prefetto che ha convocato un tavolo con imprese, sindacati e istituzioni locali e regionali per affronatare una serie di questioni che meritano di essere sbloccate”, dice Parisi. Il riferimento è ai “cantieri che non partono” e alle grandi opere ( “vogliamo capire se il Pua è stato approvato o meno”, “all’indomani del decreto Sblocca Catania non abbiamo visto nulla” ). Il segretario Giacomo Rota aggiunge alla lista delle “questioni” da sviscerare la necessità di un piano regolatore nuovo, una decisione sul Pua e su Corso dei Martiri. Per il resto il suo giudizio sull’amministrazione Bianco è positivo. “L’amministrazione comunale ha subito attivato la concertazione con i sindacati e ha ascoltato le nostre richieste, in alcuni casi le ha accolte in altri no. Su alcune cose, come le tasse comunali, si poteva fare meglio, ma in linea generale l’esecutivo comunale è attento alle questioni del lavoro”, sostiene Rota che riporta l’esempio del tavolo sulla vertenza Micron (“non ci sarebbe mai stato senza l’intervento di Bianco”).

Manca l’impegno da parte dei governi locali e regionali. Penso alle numerose risorse della Comunità Europea non impegnate che non hanno prodotto sviluppo del territorio in termini di infrastrutture e salavaguardie delle eccellenze.

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