Che c’entrano Cavani e Bertolo col Torino? Viaggia attraverso due comunicati stampa una “polemicuccia” tra l’Aic (l’assocalciatori) e il Palermo. Una “precisazione”, per la verità, quella della società di Viale del Fante, utile a definire meglio i contorni della vicenda.
Giusto per riassumere: il giorno dell’Epifania alcuni giocatori del Torino, che stavano festeggiando il compleanno del capitano, David Di Michele (ex rosanero, tra l’altro), sono stati aggrediti da un gruppo di tifosi-delinquenti. Aggressione per “demeriti sportivi”, certo. Non per questo giustificabile, né meno inquietante. Da lì le prime reazioni della squadra, pronta a “scioperare” (decisione poi rientrata) nella successiva sfida di campionato. E da lì, gli attestati di solidarietà. Tanti. Tra tutti, quello, ovvio, dell’associazione dei calciatori. una sorta (ci si perdoni la blasfemia legata alla priviliegiata categoria di riferimento) di sindacato dei professionisti del pallone.
Il problema è lì. Tra le righe di quel solidale comunicato che, nel condannare l’atto, cita, a mo’ di “precedente”, oltre a quella contro i giocatori del Gela e del Brescia, l’aggressione recente che ha visto come “vittime” i due giocatori del Palermo Cavani e Bertolo. I due, si ricorderà, all’uscita del “Tenente Onorato”, mentre si trovavano in macchina dell’uruguaiano, vennero avvicinati da due facinorosi che, oltre a mollare calci, pugni e spintoni verso la vettura, ne ruppero anche un vetro.
Ma che c’entra, questo, col Torino? In teoria tutto, in pratica niente. O, se preferite, è il contrario: in teoria niente, in pratica tutto. Perché il comunicato col quale il Palermo respinge la presa di posizione dell’Aic lascia qualche dubbio. Alimenta qualche voce, illazione, circolata tra le tazze di caffé e i cornetti dei bar, il giorno dopo. Si legge sul sito del Palermo: “Quella subita dai nostri calciatori Edinson Cavani e Nicolas Bertolo, non è stato dimostrato possa essere ricondotta a fatti sportivi anche per la assoluta mancanza di ragioni oggettive – rendimento complessivo della squadra – e/o soggettive – rendimento dei singoli calciatori ed in particolare proprio di Cavani e Bertolo. Il gratuito riferimento, come è stato ribadito dallo stesso Presidente Zamparini e dall’intera squadra, compromette ingiustamente l’immagine di una tifoseria fino ad ora distintasi solo per la correttezza tenuta nei confronti della squadra e dei singoli calciatori”. Vero, tutto vero. Giusto, tutto giusto.
Quella a Cavani e Bertolo con l’aggressione ai giocatori del Torino non c’entra nulla. Il calcio non c’entra. E allora…che c’entra?
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