CATANIA – Ernesto Calogero non lo si vedeva da tempo. Da quando, cioè, il Consiglio provinciale è stato sciolto ex lege da Rosario Crocetta. Uno scatto, invece, lo immortala seduto al tavolo con le prime linee etnee di Noi con Salvini. Chiamiamolo un ritorno. Fatto sta che è in mezzo tra Gaetano Petralia, candidato sindaco a Pedara, e Lorenzo Seminerio, in corsa per la carica più importante di San Giovanni la Punta. Dietro ci sono appunto Matteo Salvini (quello col maglione blu) e Angelo Attaguile, segretario nazionale della compagine postleghista. Quella di Calogero è una storia tutta al centro. Per anni è stato il braccio destro di Marco Forzese, che oggi però è saldamente posizionato nel centrosinistra in direzione Pd (o giù di lì). Se c’è chi parla di divorzio tra i due; qualcun’altro è pronto a smentire il tutto. Intanto il pupillo politico Elisa Vanin siede tra i banchi che sostengono la maggioranza di Enzo Bianco al Comune. Insomma, al tavolo si brinda, su cosa però non si sa. La verità è che non è la prima volta che Calogero viene avvistato dalle parti di Attaguile e soci. E se i proverbi non si smentiscono, il due attende sempre il tre.
Riceviamo e pubblichiamo
La consigliera Elisabetta Vanin precisa di «Non essere la pupilla politica» di nessuno. «Rivendico con forza la mia autonomia politica. Sono stata eletta in Consiglio comunale nella lista del Patto per Catania – afferma – e il mio impegno è nel sostenere l’azione del sindaco Enzo Bianco e lo sviluppo della città, senza alcuna vicinanza ad altre formazioni politiche, men che meno quella leghista. Pupilla di nessuno perché questo termine indica una subordinazione a qualcuno, cosa che non mi appartiene concettualmente». «Ritengo che in politica – afferma la consigliera Elisabetta Vanin – la coerenza e l’onestà intellettuale siano fatti molto importanti. Una lezione che mi viene anche dall’esperienza fatta nel Terzo settore».