Intervista fissata alle 8.30. Una chiacchierata bella succosa di contenuti con Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori. Ma l’onorevole è in viaggio. Le gallerie interrompono la comunicazione continuamente. Alla fine, riusciamo a strappargli poche domande prima del silenzio tombale del telefonino. Secondo noi bastano e avanzano a fare chiarezza sugli scenari politici siciliani.
Onorevole Di Pietro, il Pd riconferma la fiducia a Raffaele Lombardo a ogni piè sospinto.
“L’Italia dei Valori esprime disappunto e incredulità. Il Pd prima ha rappresentato l’alternativa a Lombardo, poi ha cambiato le carte in tavola. Raffaele Lombardo è solo un Cuffaro senza cannoli. Ne va della credibilità della politica. Noi ci dissociamo totalmente”.
Ci potrebbero essere conseguenze a livello nazionale?
“Abbiamo allo scopo una priorità: liberare il Paese dall’anomalia Berlusconi e formare una coalizione. Certo, non sono possibili alleanze e ragionamenti col Pd siciliano, colpevole di avere svenduto gli ideali in modo umiliante”.
Leoluca Orlando, candidato a sindaco di Palermo?
“E’ stato un grandissimo sindaco. Noi non vogliamo certo lucrare voti, o dare l’impressione che la nostra dissociazione dal Pd sia da intendere come una mossa tattica per prendere il sindaco a Palermo”.
In sintesi?
“Leoluca Orlando non deve chiedere il permesso a nessuno”.