Il direttore della Dia e la procura di Trapani hanno chiesto al tribunale la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per Vito Nicastri, l’imprenditore di Alcamo, re dell’eolico, cui sono stati sequestrati beni per un miliardo e mezzo di euro. Secondo gli inquirenti, Nicastri avrebbe creato l’impero economico grazie ai suoi rapporti con esponenti della mafia e della ‘nadrangheta. A rafforzare l’ipotesi degli investigatori, oltre ad alcune intercettazioni ambientali vi è anche un pizzino rinvenuto a Giardinello nel covo del boss Salvatore Lo Piccolo: “Nicastro di Alcamo, ok!”. Il patrimonio sequestrato – ci sono anche le quote societarie ed i beni intestati al fratello alla moglie ed ai figli – è stato affidato dal tribunale di Trapani ad un amministratore giudiziario.
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