CATANIA – Doveva organizzare il congresso della Società di Chirurgia Italiana a Catania, Francesco Basile. E nel farlo, avrebbe trasformato l’evento in un mezzo per fare valere con alcune imprese mediche il suo ruolo da dirigente nell’azienda Policlinico catanese. “La chirurgia riparte da Catania”, ha scritto infatti il primario di Clinica Chirurgica dell’ospedale San Marco nel programma del congresso, che si è svolto nel settembre 2021, prima volta in 40 anni nel capoluogo etneo. Un’occasione da non perdere per la città e per chiunque fosse coinvolto nell’organizzazione.
Basile, sostiene la Procura di Catania, chiedeva soldi per l’evento in cambio della possibilità di continuare a lavorare con il Policlinico. Oppure minacciava di ritirare il suo appoggio alle aziende, se non avessero aperto il portafogli per finanziare il “suo” congresso. Così ieri mattina il primario è stato coinvolto nell’operazione che ha portato agli arresti domiciliari anche l’ex assessore del comune di Catania Barbara Mirabella. Accusato di concussione e corruzione, Basile è sospeso per un anno dal suo incarico di Direttore dell’Uoc di Clinica Chirurgica.
I robot
Il caso più importante, dal punto di vista delle somme in gioco, è quello in cui Basile ha chiesto alla società Ab Medicals di sponsorizzare con 80 mila euro il congresso della Società di Chirurgia. Basile è tra coloro che hanno approvato l’acquisto di un robot medicale dell’azienda da parte dell’Università, un affare da quasi 3 milioni di euro a cui si aggiungono 1,1 milioni di forniture materiali e 900 mila euro di manutenzione.
Su questo acquisto Basile fa leva per avere la sua sponsorizzazione: “Se non fosse stato per me – dice, intercettato dalla squadra mobile di Catania – i robot non sarebbero arrivati al Policlinico”.
Ma non è solo sulla riconoscenza che Basile punterebbe per ottenere quello che vuole. Parlando con alcuni organizzatori del congresso, Basile dice che “i milanesi” di Ab Medicals “devono capire che se vogliono lavorare a un certo livello devono venirci incontro nelle nostre esigenze. Non è che possono solo chiedere”. Avanzando l’idea, scrive il Gip nell’ordinanza, di “boicottare tutti i robot che ci sono in lista d’arrivo”.
Le protesi
Stesso meccanismo Basile lo mette in atto con l’azienda catanese Medical Ti, a cui chiede un contributo di 5 mila euro oltre a quelli già promessi per il congresso. In questa vicenda a essere coinvolto è anche Giovanni Trovato, amministratore di Medical Ti, indagato per corruzione. Il quale chiede a Basile di incrementare l’utilizzo del dispositivo Synecor da parte del Policlinico.
Basile coglie subito l’occasione, e chiede in cambio una sponsorizzazione per il congresso: “Io lo metto qua e tu triplichi la tua offerta. Questo lo usiamo senz’altro”. La procedura per acquistare i dispositivi effettivamente partì, dopo diverse trattative e su impulso di Basile.
Tirarsi indietro
A un certo punto, un’azienda che aveva assicurato la sua sponsorizzazione decide di tirarsi indietro. Basile non ci sta, e per convincere la Polytech a rientrare chiama l’agente dell’azienda: “Voi chiedete collaborazione – dice Basile, intercettato – e non ce ne date”. Seguono cenni alla possibilità di lavorare con l’azienda sanitaria pubblica: “Io sono disponibile a chiudere tutte le porte, lei riferisca (all’azienda, ndr) le difficoltà che avrà a lavorare”.
L’intervento, scrive il Gip, “sortiva l’effetto voluto”: Polytech infatti risulta inserita tra gli sponsor ordinari del congresso della Sic.