Ad una settimana dalle celebrazioni della strage di Via D’Amelio questa mattina Palermo è stata tappezzata di manifesti con la foto di Massimo Ciancimino e la scritta “Tale padre tale figlio, oggi come ieri meglio un giorno da Borsellino che cento anni da Ciancimino”. “L’azione goliardica e provocatoria – si legge in un comunicato – è di Giovane Italia, il movimento giovanile del Popolo della Libertà, che ha voluto così prendere le distanze da Massimo Ciancimino e da quanti lo hanno precipitosamente innalzato, almeno fino al recente arresto, ad icona dell’antimafia. Il motto “Meglio un giorno da Borsellino che cento anni da Ciancimino” è quello coniato nel 1992 dal Fronte della Gioventù in omaggio a Paolo Borsellino.
“Nell’era della costruzione mediatica dei falsi eroi dell’antimafia – dichiara Carolina Varchi dirigente nazionale di Giovane Italia – vogliamo ribadire quali sono i veri punti di riferimento dei giovani italiani. Per troppo tempo i soloni dell’antimafia, sempre pronti a dare lezioni non richieste di legalità, ci hanno propinato l’immagine di un Massimo Ciancimino ripulito ed in grado di svelare la verità sulle stragi del ’92. Massimo Ciancimino è degno figlio di un sindaco mafioso complice di un sistema perverso che ha distrutto Palermo. Oggi vogliamo riaffermare che la vera famiglia da prendere ad esempio è quella di Paolo Borsellino, della moglie Agnese e dei figli, che in questi anni non hanno cercato notorietà e, seppur nel dolore, hanno continuato a credere nelle istituzioni e nella lotta alla mafia fatta non di parole ma di un preciso stile di vita”.