PALERMO – Scosse di assestamento all’interno di due tra i tanti schieramenti che si scontreranno alle prossime Amministrative di Palermo: quello del sindaco uscente Leoluca Orlando e quello di Fabrizio Ferrandelli. Oggi che il quadro diventa sempre più chiaro in termini di operazioni politiche e formazioni delle liste a sostegno dei candidati, non mancano però defezioni, cambi di casacca e ripensamenti di alcuni candidati al consiglio comunale o di circoscrizione. Oggi a perdere qualche pezzo è Fabrizio Ferrandelli: rompe definitivamente gli indugi Fiorella Campagna, figlia dell’ex consigliere Alberto, che prendendo nettamente le distanze dal leader de I Coraggiosi: “Non ho mai comunicato ufficialmente che mi sarei candidata con Ferrandelli”, spiega. E’ invece certa la sua candidatura in una delle liste che porteranno acqua al mulino del ‘Professore’.
Fa un passo indietro anche Alessandro Bruno, leader del movimento “Palermo indignata”, fino alla settimana scorsa in lizza per candidarsi al consiglio comunale con I Coraggiosi e che oggi afferma: “Devo separare l’amicizia e l’affetto che provo per Fabrizio e stare attento all’aspetto politico. Non posso e non voglio rinunciare a certi principi – ha spiegato – nessuno ha dimenticato il periodo di Cammarata. Per rimanere coerente con le mie idee progressiste è naturale quindi stare nello schieramento di Orlando”. Lo seguiranno l’ambientalista Beatrice Filangeri e, per la quarta circoscrizione Giuseppe Meglio e Desiree Renna.
Ma il vero endorsement Leoluca Orlando lo ha incassato ieri, direttamente dal segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli: “Il tempo delle scelte è arrivato. Il Pd deve sciogliere le riserve. E l’indicazione che io do, da segretario provinciale, è quella di creare con il candidato Leoluca Orlando una grande coalizione moderata e riformista, in grado di stoppare l’avanzata dei grillini o la restaurazione del centrodestra che si cela in Ferrandelli”. Una posizione chiara che toglie ogni dubbio sulle intenzioni del segretario ma che ha scatenato una reazione immediata non solo da parte di Ferrandelli: “Il Pd non riesce a trovare un proprio candidato ed è costretto ad appiattirsi, fino a rinunciare alla propria identità, dietro l’ormai ingombrante figura di un sindaco che per anni ha bistrattato”, sono state le sue parole. Una uscita che ha lasciato a bocca aperta anche Antonio Rubino, responsabile organizzativo del Pd, da sempre vicino all’assessore regionale Antonello Cracolici, ostile all’alleanza con Orlando sin dal principio: “Siamo dispiaciuti che il segretario abbia comunicato una decisione così importante a mezzo stampa invece di confrontarsi prima con gli iscritti e con tutta la coalizione. C’è stata un’accelerazione incomprensibile. Invitiamo il segretario a ritrovare serenità – ha aggiunto Rubino – e fare le scelte più opportune per consegnare un partito non dilaniato, che possa essere una vera risorsa per la città ed eventualmente anche per il candidato che sceglierà di sostenere”. Immediata la controrisposta di Miceli, che sulla sua pagina Facebook stamattina si è rivolto direttamente a Crocolici: “Comprendo chi, come Antonello Cracolici, chiede che le scelte del Pd sulle prossime amministrative di Palermo siano argomentate e legittimate – si legge nel post – Nel nome dell’unità sono stato e sarò sempre disponibile a qualsiasi confronto e, se dovesse servire, a creare le condizioni affinché la legittimazione di qualsiasi scelta sia affidata a tutti gli iscritti della città”.
E un giro nei circoli Pd sarebbe disposto a farlo anche Leoluca Orlando in persona: “Il sindaco potrebbe spiegare ai nostri iscritti il motivo per quale è necessario unire le forze di centrosinistra per contrastare i grillini e centrodestra che tanto hanno fatto per distruggere questa città”, dice Miceli. Il segretario provinciale non nega i contrasti con il ‘professore’ in consiglio comunale: “Una rivalità inevitabile dopo le primarie del 2012 – spiega – ma oggi il progetto della lista unica di coalizione a sostegno di Orlando sarebbe un progetto valido sia a livello elettorale che strategico per i partiti della nostra coalizione”.