PALERMO – “Non importa quanti giocatori abbiamo in attacco, ma quanti ne portiamo in area”. Giuseppe Iachini l’ha sempre sottolineato nelle sue conferenze stampa, quando qualcuno gli ha fatto notare di utilizzare uno schieramento sulla carta fin troppo guardingo. Due attaccanti, o forse uno solo, non danno all’attacco il peso necessario, si diceva. I due attaccanti invece hanno dimostrato di saper reggere perfettamente per quasi tutta una stagione, e quando è arrivato il calo fisiologico, il Palermo ha trovato dalla linea mediana altre armi offensive. Sia la vecchia guardia, con Barreto sugli scudi, che i nuovi arrivati, hanno saputo trovare la via della rete con facilità, adattandosi anche a ruoli diversi e più avanzati. Qualcosa che hanno provato soprattutto i giovani lanciati da Iachini in questa stagione, vere e proprie scommesse vinte a suon di gol.
Già nella passata stagione il centrocampo del Palermo ha fatto il suo in area di rigore. Barreto è stato il giocatore principale in fase di inserimento senza palla e la mezzala paraguaiana si è trasformata, in situazioni di partite bloccate, in un trequartista aggiunto per i rosa. Ruolo fondamentale da ago della bilancia, che talvolta ha ricoperto anche un meno offensivo Bolzoni. L’ex Siena, sotto la guida di Iachini, si è rivelato un’inaspettata macchina da gol grazie ai meccanismi tattici creati dal tecnico marchigiano. Reti importanti e lavoro di rifinitura in fase di possesso palla, unite ad un prezioso lavoro in fase di copertura. che hanno fatto dei due mediani i principali elementi del centrocampo rossonero nello scorso campionato.
Il vero valore aggiunto negli inserimenti senza palla è però Luca Rigoni. Il centrocampista, arrivato in estate, ha impiegato inizialmente un po’ di tempo per adattarsi nel ruolo di mediano davanti alla difesa. Quando Iachini l’ha schierato da mezzala, però, ha saputo essere determinante per le sorti del Palermo. Sei reti segnate, altre propiziate e altre ancora mancate di un soffio, come quella del possibile 3-1 contro il Genoa. Gol segnati inserendosi su calci piazzati, altri invece seguendo le giocate di Dybala e Vazquez, approfittando dei buchi nelle difese avversarie. Il numero 27 del Palermo si è imposto alla ribalta come uno dei migliori giocatori italiani nel suo ruolo, non solo per un inatteso fiuto del gol.
E le reti dalla mediana hanno risolto la partita col Genoa. Potevano essere tre, se Rigoni avesse centrato la porta, sono state solo due e hanno portato entrambe la firma di Ivajlo Čočev. Il giovane centrocampista bulgaro, da quando è diventato titolare al posto di Barreto, si è riscoperto bomber di razza, con tre reti realizzate nelle ultime due partite. Sempre presente in area e sempre abile a farsi trovare libero in zona gol. quanto basta per affermare la propria candidatura ad erede dell’ex capitano. E anche se in mediana non ci ha giocato più, nemmeno Robin Quaison scherza come apporto realizzativo. Due elementi che danno a Iachini ulteriori opzioni per un Palermo d’assalto. E poco importa se il modulo prevede una sola punta: finché Čočev e Rigoni trovano questi tempi d’inserimento, le frecce nella faretra di Iachini non mancheranno.