PALERMO – Partire già sconfitti non è di sicuro l’approccio migliore in questo momento della stagione, visto che il baratro della serie B si avvicina sempre di più. Però né Diego Lopez né tantomeno i suoi ragazzi, nonostante l’ennesima batosta subita in campionato sia in termini di risultato che psicologicamente nella sfida contro il Cagliari al cospetto dei propri tifosi, hanno intenzione di presentarsi domenica pomeriggio a ‘San Siro’ contro il Milan con addosso l’etichetta di vittime sacrificali.
Ecco che, anche se la lotta per la salvezza è quanto mai un miraggio (con l’Empoli che potrebbe addirittura aumentare il vantaggio di sette punti grazie alla sfida con il Pescara in casa sabato, ndr), ai siciliani non resta che ritrovare tutto ciò che resta delle proprie motivazioni per dare quantomeno un segnale ai propri tifosi di attaccamento alla causa e alla maglia in un match oggettivamente complicato come quello con i rossoneri di Montella. Per provare quantomeno ad impensierire Bacca e soci al Palermo servirà però una prestazione di altissimo livello con giocatori pronti a gettare sudore in campo fino al 90’.
Uno come Alino Diamanti ad esempio, tornato a disposizione per lo sconto della squalifica che lo avrebbe visto fuori anche contro il Milan, può essere l’uomo giusto per dare esperienza e grinta ad un gruppo uscito a pezzi dall’ultimo turno di campionato. Per un Alino ritrovato il tecnico dovrà rinunciare però ad un altro ‘anziano’ come Alessandro Gazzi. Il centrocampista ex Toro, squalificato dal giudice sportivo per una giornata, sarà il grande assente con Lopez che dovrà fare di necessità virtù e arretrare il brasiliano Bruno Henrique nella posizione ricoperta dal rosso centrocampista. All’allenatore rosanero spetterà poi optare per l’ennesimo cambio tattico con l’intento di provare ad imbrigliare il gioco dei rossoneri.
Esperimenti che hanno preso già il via nei giorni scorsi e che ieri, durante l’allenamento aperto alla stampa, hanno dato la possibilità di comprendere maggiormente le idee nella mente del tecnico uruguaiano. Nella partitella organizzata dall’ex Cagliari undici contro undici si sono viste dunque due diverse vesti tattiche. Da una parte la formazione composta scesa in campo col 4-3-3 (Posavec; Morganella, Cionek, Andelkovic, Pezzella; Ruggiero, Gazzi, Lo Faso; Balogh, Stefan Silva, Sallai-Embalo) mentre dall’altra con il 4-4-2 (Fulignati; Vitiello-Sunjic, Gonzalez, Goldaniga; Jajalo, Bruno Henrique, Aleesami; Trajkovski, Nestorovski. Non considerando gli unici assenti Rispoli e Chochev, che hanno svolto lavoro differenziato ma di sicuro saranno fra i protagonisti a Milano, e ovviamente Diamanti, impegnato col giudizio per la sua squalifica, Lopez ha avuto la possibilità di visionare tutti gli elementi della rosa (tranne il lungodegente Slobodan Rajkovic) con particolare attenzione sul giovane Simone Lo Faso che fino ad ora ha trovato davvero poco spazio nell’undici titolare.
Il pupillo classe ’98 della ‘canterà’ rosanero potrebbe dunque giocarsi le sue chance in questo finale di stagione partendo proprio dalla Scala del calcio contro quel Milan che all’andata lo vide positivo protagonista dopo il suo ingresso nella ripresa in occasione della rete del pari di Nestorovski. Chissà che Lopez non gli ritagli uno spazio in un attacco al fianco proprio del bomber macedone o in una trequarti con l’altro baby rosanero Roland Sallai.