Col "Politecnico del mare" |Regata alle Grotte di Ulisse - Live Sicilia

Col “Politecnico del mare” |Regata alle Grotte di Ulisse

All’indomani del successo nelle acque di Giardini Naxos, l’equipaggio della “Nopaquie” mostra la propria destrezza in una breve regata velica lungo la costa catanese.

l'istituzione “Duca degli Abruzzi”
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CATANIA – Si era pronti all’allerta meteo: ma l’8 Settembre, nelle acque di Giardini Naxos, loro erano impegnati a competere contro altre 19 imbarcazioni da regata. Quasi vincendo. Pochi giorni dopo, ancora elettrizzata dal risultato, la squadra del Politecnico del Mare “Duca degli Abruzzi” mostra le proprie indubbie capacità in una regata dimostrativa dal porto di Catania fino alle Grotte di Ulisse. La mattina dell’11 Settembre Domenico Nicotra, presidente della Lega Navale di Catania, accompagna la stampa alle imbarcazioni; tre, compresa quella del “Duca degli Abruzzi”, parteciperanno all’evento. Il punto d’osservazione per LiveSicilia è la “Ionia 97”, un mezzo alla sua seconda vita: la Lega Navale l’ha ricevuta dalla Procura di Crotone, dopo che era giunta sulle coste calabresi con ben 97 immigrati a bordo. Invece la “Nopaquie” (il nome richiama una leggenda cittadina), nasce dedicata alla competizione e, ovviamente, per lo studio pratico dell’arte velica. Del progetto “Apprendere a bordo”, varato all’inizio del 2015, l’istituto è orgoglioso; l’imbarcazione è centrale per le varie competenze che gli alunni vanno ad acquisire: dalla manutenzione alla navigazione vera e propria. “Possono accedervi dal primo anno, 60 studenti per corso”, spiega la dirigente scolastica Brigida Morsellino, illustrando il progetto e le sue finalità.

Obiettivi concreti: l’istituto forma allievi ufficiali, tecnici, esperti di logistica; l’apprendimento è articolato su percorsi di differente durata, progressivamente più specialistici. Vi sono strette relazioni con le aziende del settore per collocare i migliori allievi: migliori, si precisa, anche quando i voti non ne valorizzano le capacità. Per l’acquisto della “Nopaquie” sono occorsi 170 mila euro da finanziamenti PON; il mezzo, lungo 12 metri, può accogliere un equipaggio di 10 persone ed è completamente equipaggiato –come ci mostra Ottavio Tirantola, docente di navigazione e responsabile del progetto – della strumentazione necessaria: dal radar all’ecoscandaglio. “Partiamo dall’esperienza diretta, volendo combinare passione e competenza”, prosegue la dott. Morsellino: “In barca a vela si lavora tutti e in squadra; nello spazio di pochi metri quadri bisogna imparare necessariamente a relazionarsi”. L’esperimento sembra funzionare, confermano i nove allievi di oggi, e non solo a parole. L’uscita dal porto, naturalmente, è a motore. Sulla ”Ionia 97”, oltre ad alcuni soci della Lega Navale, si trovano tre studenti di terzo anno del “Duca degli Abruzzi”. Per loro, in particolare, l’istituto nautico è una tappa verso l’accesso all’Accademia Navale di Livorno. L’emozione che provano è evidente, tanto quanto la capacità di controllarla: “Dobbiamo stare attenti, è facile farsi male durante le manovre; il professore ci assiste ma non possiamo commettere errori”, dice F.M., che all’entusiasmo per la vela unisce quello per le immersioni subacquee. Tutti sono pronti a svolgere i compiti assegnati, sotto la supervisione dei velisti più anziani.

Fuori dal porto si procede rapidamente lungo la costa; aperte le vele la navigazione diventa insolitamente silenziosa, permettendo di coglierne una nota caratteristica: per quanto rapidi ci si possa muovere, è possibile osservare e cogliere ogni dettaglio del paesaggio. Arrivati alle Grotte di Ulisse la scogliera catanese ci mostra le sue forme più suggestive mescolate alle strutture in cemento. “Nopaquie” ci ha preceduti: è il momento di accostarsi per gustare il rinfresco che ci viene offerto e brindare insieme: soprattutto a questi allievi che, sotto gli occhi di tutti, continuano a dimostrare capacità e precisione nelle più piccole manovre. Mentre sotto costa il mare è prossimo a calmarsi, siamo pronti a ritornare: ma a vele spiegate.

 

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