Palermo, il colonnello: "Non sono una talpa di Totò Cuffaro"

Il colonnello dei carabinieri si difende: “Non sono una talpa di Totò Cuffaro”

Un'ora di interrogatorio

PALERMO – Nega di essere stato una gola profonda, una talpa a disposizione di Totò Cuffaro. I pubblici ministeri di Palermo hanno interrogato il tenente colonnello dei carabinieri Stefano Palminteri, in servizio al Comando legione Sicilia.

Un’ora di domande e risposte, si limitano a spiegare i legali (è assistito dagli avvocati Michele De Stefani e Carmelo Peluso, in sostituzione del quale era presente Luigi Latino), “per fornire ogni chiarimento necessario”.

L’incontro

Il 14 marzo 2024 Cuffaro seppe dall’avvocato Claudio Gallina Di Lorenzo che un colonnello aveva bisogno di parlare “… con lui a porte chiuse… per dirmi questo… voglio parlargli… non lo so però… c’è qualcosa…”. Si videro in via generale Streva.

Finito l’incontro Cuffaro spiegò al deputato regionale del suo partito, Carmelo Pace: “Tutto a posto… a te ti ha detto di stare attento a me… a me ha detto di stare attento a te… non ci entriamo né io né tu…”. L’ipotesi è che parlassero di Vito Raso, da sempre fedelissimo di Totò Cuffaro.

Palminteri ha confermato che ci fu l’incontro, ma ha respinto con forza l’accusa di avere rivelato notizie riservate su indagini in corso. All’interrogatorio erano presenti i pubblici ministeri Claudio Camilleri, Giulia Falchi e Andrea Zoppi. La prossima settimana inizieranno gli interrogatori degli indagati su cui pende una richiesta di arresti domiciliari, tra cui l’ex presidente della Regione.


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