Iacp, no alle nomine dei fedelissimi | Via libera per Ardizzone e Caleca - Live Sicilia

Iacp, no alle nomine dei fedelissimi | Via libera per Ardizzone e Caleca

Approvate a maggioranza le nomine al Cga dell'ex assessore e dell'ex presidente dell'Ars.

Commissione affari istituzionali
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PALERMO – La commissione Affari istituzionali dell’Ars ha bocciato le nomine dei presidenti degli Istituti case popolari (Iacp) fatte dal governo Musumeci. Via libera, invece, a maggioranza, ai componenti indicati dalla giunta nel Consiglio di giustizia amministrativa (Cga): Giovanni Ardizzone e Nino Caleca.

Una bocciatura per molti aspetti clamorosa anche perché ha coinvolto tutti i freschi designati dal governo. Nomine quasi sempre di persone assai note alla politica recente, così come descritto da questo giornale pochi giorni fa.

Tornano nel cassetto, quindi, gli incarichi. Sono quelli a Nunzio Moschetti, uomo vicino a Forza Italia e già consigliere comunale a Palermo per il Pdl. A Catania stop ad Angelo Sicali, fedelissimo del presidente della Regione Nello Musumeci, che oggi fa parte dello staff del governatore. È stato vicepresidente della Provincia di Catania ai tempi in cui a guidarla era Raffaele Lombardo. A Messina non andrà Giuseppe Calabrò, avvocato e già presidente della Camera penale di Barcellona Pozzo di Gotto. A Trapani niente incarico per Paolo Ruggeri, per tanti anni punto di riferimento nella provincia di Forza Italia, poi transitato nel movimento di Musumeci. All’inizio dell’anno è stato anche nominato coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima. L’avvocato Nicoletta Piazzese, candidata per Forza Italia alle ultime Politiche nel collegio uninominale del Siracusano e vicina all’ex ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, “tagliata” fuori dalla nomina al vertice dello Iacp di Siracusa.

E così, lo “stop” in prima commissione ha anche una forte valenza politica, visto che ha coinvolto anche alcuni uomini vicini o organici al movimento politico del presidente della Regione.

“Oggi in Commissione affari istituzionali – il commento di Giuseppe Lupo ed Antonello Cracolici rappresentanti del Pd in commissione – abbiamo assistito all’ennesimo pasticcio di un governo che aveva annunciato una riforma degli Iacp e che ha invece ridotto tutto ad una spartizione di poltrone. Ci siamo dunque opposti, ‘bocciando’ i nomi proposti per la guida degli istituti. Il nostro non è un giudizio sulle persone – aggiungono Lupo e Cracolici – ma sul metodo scelto e sull’incoerenza del governo Musumeci”. 

Stop alle nomine anche da Claudio Fava: “Il voto contrario alle nomine Iacp – il commento del presidente della Commissione antimafia – non è un giudizio sulle persone ma sul governo regionale. In campagna elettorale Musumeci ha cavalcato lo scioglimento di molti carrozzoni regionali, gli Iacp in testa. A un anno da quelle promesse, . prosegue Fava – il governo li mantiene in vita e se ne serve per una lottizzazione da manuale, piazzando nei consigli d’amministrazione un po’ di amici e sodali politici”.

 

Contrari ovviamente anche i deputati del Movimento cinque stelle: “Da Musumeci registriamo parole. Da quando è stato eletto non ha portato a casa nessun risultato, né riformato alcunché: dai rifiuti agli Istituti autonomi case popolari, che in Sicilia sono praticamente al collasso. Questo Governo si occupa solo di nomine e poltrone, mentre i siciliani possono aspettare”. Lo dicono i componenti M5s della commissione Affari Istituzionali dell’Ars, Giancarlo Cancelleri, Elena Pagana, Matteo Mangiacavallo e Gianina Ciancio.

“Sul tema dell’edilizia residenziale pubblica e delle politiche abitative – affermano i deputati – la parola chiave deve essere rigenerazione urbana. Il M5S, nel programma elettorale delle regionali, aveva indicato un percorso, capace di coniugare entrambi gli aspetti, attraverso un Piano per l’Edilizia Popolare Regionale da redigere dopo una ricognizione degli immobili pubblici in disuso da destinare ad abitazione primaria e l’emanazione di appositi bandi per la rigenerazione dei medesimi”.

“Quella proposta – proseguono – annoverava anche la possibilità di affidarli in gestione, una volta rigenerati, proprio agli Istituti autonomi case popolari attraverso protocolli o accordi con gli enti proprietari”. “Si tratta di una proposta di buon senso – concludono – che a un anno delle elezioni avrebbe potuto essere ampiamente elaborata e sviluppata, ma che questo Governo del nulla ha decisamente ignorato”.

 

Una bocciatura giunta mentre ancora di discute del futuro stesso degli enti, di cui più volte si è annunciata la chiusura con la nascita di una “agenzia per la casa”.  “I sette voti contrari dell’opposizione in prima commissione Ars – dice il deputato Udc Vincenzo Figuccia – sono serviti ad impallinare le cinque autorevoli nomine del governo Musumeci, che avrebbero dato una guida agli Iacp di Catania, Palermo, Trapani, Messina e Siracusa. Le opposizioni si assumano ora la responsabilità di questa impasse. Auspico, comunque, che il presidente della regione – prosegue – tenga fede, adesso a maggior ragione, all’annunciata riforma degli Iacp nella logica della razionalizzazione e dell’accorpamento. Sarebbe davvero grave che il parlamento regionale respingesse la proposta del presidente Musumeci”.

“Serve urgentemente una riforma degli Iacp, perché i vecchi comitati di gestione hanno rovinato totalmente questi istituti – sono state le parole del parlamentare Pd Nello Dipasquale in Aula -. È necessaria una riforma che venga approvata dal parlamento e non con decreto del presidente, come vorrebbe invece Musumeci. Ringrazio – ha aggiunto – la delegazione dei parlamentari del Pd che ha bocciato, in commissione Affari Istituzionali, per senso di responsabilità, le nomine degli Iacp” .

E così, la prima commissione ancora una volta si trasforma in una tagliola per le nomine del governo. Era già successo in varie occasioni, come ad esempio in occasione delle nomine del consiglio di amministrazione di Riscossione Sicilia.

Passano invece altre due nomine: sono quelle dei componenti “laici” della sezione consultiva del Cga. Via libera a maggioranza per Giovanni Ardizzone e per Nino Caleca.

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